Alcune impressioni e considerazioni sull’annuale Seminario Nazionale TKFA in generale ed in particolare su questa XVII edizione svoltasi nel week-end dello scorso 24 e 25 marzo … con una particolarità. Ho pensato di riportare in questo testo non solo le mie impressioni personali, bensì, soprattutto le impressioni degli … altri. Opinioni raccolte in giro per il palazzetto durante il seminario e dopo, sia da allievi, magari anche novizi al loro primo seminario o quasi, sia dalle persone del pubblico che stavano ad assistere al nostro seminario; raccolte con semplici domande, “mini-interviste” o semplicemente ascoltando da una parte, per caso, quanto la persone dicevano fra di loro.

… “E’ una bellissima forma, dovremmo cercare di ricordarcela. …” … “Abbiamo fatto una bella faticata, però è anche una grande soddisfazione. …” … “Dobbiamo cercare di ripeterla spesso in palestra per non dimenticarla. …” … “E’ stata veramente una bella manifestazione, non mi sarei mai aspettato una cosa così. …” … “Un grande spettacolo, organizzato bene e riuscito anche meglio. …” … “L’idea del giornalino con il modo di presentarlo e realizzarlo è stata molto carina. …”

Sono solo alcune delle impressioni che ho raccolto e che sintetizzano comunque un po’ tutti gli argomenti che riguardano il Seminario Nazionale di quest’anno. Comunque, il sentimento che prevaleva nella stragrande maggioranza dei casi era lo stupore, la meraviglia, per quanto è stato fatto; la cosa che mi ha colpito di più e stato il consenso pressoché unanime ricevuto dai Genitori dei bambini, che erano presenti al Seminario fra il pubblico e che, pur sapendo ben poco o niente di Kung-Fu e della forma che è stata insegnata, hanno apprezzato molto il modo in cui è stato fatto e realizzato, il modo in cui la presenza di tanti Allievi per loro sconosciuti ed il clima familiare che si viveva durante il Seminario siano riusciti a coinvolgere, a far impegnare e lavorare seriamente e costantemente per varie e lunghe ore i loro sempre … irrequieti bambini. Molto apprezzato è stato il regalo fatto al nostro Si-Gung, che si è rivelato poi essere un omaggio anche per la Scuola, per tutti noi Allievi; mi riferisco naturalmente alla nostra rivista, il primo numero del “Traditional Kung-Fu Magazine”, apprezzato da tutti per il suo contenuto, con articoli spesso anche intensi, per la sua accattivante veste grafica, o semplicemente, come nel caso di alcuni bambini e genitori, perché c’è un articolo che parla di loro con pubblicata anche una foto di gruppo. Il risultato è stato così brillante che non solo tutti gli Allievi presenti al Seminario ne hanno preso una copia, ma lo hanno fatto anche, successivamente, la maggior parte di coloro che non erano presenti allo Stage. L’apprezzamento attribuito alla Nostra Rivista può essere riassunto semplicemente con un … “perché è una bella cosa”. In quei casi in cui ho avuto un contatto diretto con la mia “intervista”, soprattutto con i più giovani, ho colto l’occasione per dare alcuni piccoli consigli e spiegazioni. Ad esempio con coloro che affermavano la necessità di ripetere costantemente la forma appena imparata per non dimenticarla, ho cercato di far capire che è vero che sia importante e bello ricordare le forme che vengono fatte ai vari Seminari, come quello Nazionale o di fine anno ecc., ma, come spesso capita, con il passare degli anni e l’aumentare del numero delle forme che si imparano, sia dai Seminari che dal programma studi della Scuola, diventa sempre più difficile continuare sempre a provarle tutte e quindi a ricordarle. La cosa più importante rimane quella di aver vissuto il più intensamente possibile questa bellissima esperienza di gruppo tutti insieme; Allievi, Insegnanti ed il nostro Shi-Gung. Avere allacciato nuovi rapporti e stretto nuove amicizie, o rafforzato quelle già esistenti con quelli che magari non vedevamo più da tempo, forse dal Seminario dell’anno scorso, ed infine, ma non ultimo, di essere riusciti, in poche ore, ad imparare una nuova forma; per ricordarla poi può venirci in aiuto anche un po’ di tecnologia, con una videoregistrazione della forma fatta da noi;  quello che conta è averla conclusa ed esserne ampiamente soddisfatti ed anche un po’ orgogliosi. A dimostrazione di quanto detto, ormai a distanza di qualche settimana, la sequenza delle tecniche che compongono la forma Jit Fu Kuen dello stile Choy Lay Fat, comincia ad avere qualche lacuna nella mia memoria, ma gli effetti del Seminario Nazionale nella sua globalità sono invece ancora ben vivi e sicuramente lo resteranno a lungo. Per concludere volevo innanzitutto scusarmi se questo testo è arrivato un po’ … in ritardo dallo svolgersi del Seminario Nazionale, ma in parte ciò è dovuto alla natura stessa che ho voluto imprimere all’articolo, per cui ho cercato di continuare a raccogliere le impressioni anche a distanza di qualche settimana (come ad esempio il successo della rivista). Infine è doveroso un caloroso Grazie a tutti i partecipanti al Seminario, con un particolare riferimento a quei Maestri ed Allievi che si sono anche prodigati per la realizzazione della rivista della Scuola, e, naturalmente, al nostro caro ShiGong Luigi Guidotti. Voglio evitare però quelle forme di ringraziamento particolarmente pompose, che possono apparire ad un qualunque estraneo che le legge come delle eccessive ovazioni ad un Maestro di una scuola di arti marziali; in fondo solo chi è Allievo della nostra Scuola può percepire e comprendere, perché vive le esperienze in prima persona. Molti credono di conoscere il nostro Caposcuola; chi è e cosa rappresenta… per noi il nostro ShiGong è il “custode” dello “Spirito che si vive e si respira nelle nostre realtà”; nella nostra Scuola, nella nostra … Famiglia, lo Spirito che pervade tutto e tutti, in particolare in quelle occasioni in cui, come una grande Famiglia, ci si ritrova uniti in tanti, come può essere appunto il Seminario Nazionale. Mi limito quindi a farlo con solo due semplici parole :

“Grazie Maestro!”