Domenica 27 gennaio scorso (2013) ho raggiunto un traguardo che nel corso dell’anno appena passato ha avuto per me un doppio valore.

Mi sono appassionato al mondo delle arti marziali, anche se in passato non avevo mai praticato, quando ero bambino grazie ai vari film che ho visto, alla fine degli anni 80, inizio anni 90 e in quel periodo fantasticavo nel vedere gli attori che sullo schermo interpretavano la “parte dei buoni”, riuscendo sempre a sconfiggere il “cattivo” di turno.

Il mio vero inizio fu nel dicembre del 2003, con il Kung-Fu Tradizionale, presso la Traditional Kung-Fu Association, Scuola riconosciuta dal Maestro Luigi Guidotti. In quel periodo frequentavo altri corsi in palestra e vidi un foglio in bacheca con scritto sopra che a breve, si sarebbe tenuta una lezione di prova gratuita riguardante l’arte marziale cinese tradizionale! Subito, mi tornarono in mente le scene dei film che avevo visto e decisi di provare.

Dopo alcuni mesi, fui costretto comunque a stare fermo circa 2 anni, per vari problemi fisici, ma anche se avevo praticato poco non vedevo l’ora di tornare ad allenarmi.

All’inizio ero partito con l’idea di imparare la tecnica, poiché all’epoca credevo che l’arte marziale fosse solamente questo. La mia intenzione era apprendere come riuscire a difendermi efficacemente da un’eventuale aggressione, ma ben presto, il mio modo di vedere il Kung-Fu cambiò, quando mi decisi di partecipare al mio primo Stage Nazionale e in seguito, soprattutto durante un weekend di fine mese al Centro Nazionale dove il nostro Caposcuola insegna.

Ricordo che trovai un bellissimo ambiente, fatto da persone molto positive e pur essendo l’ultimo arrivato, mi accolsero subito con calore (e ancora oggi è così), come un nuovo componente della famiglia (che è la nostra Scuola) della quale sono tutt’ora orgoglioso di farne parte.

All’inizio non capivo frasi tipo: “Il Kung-Fu non è solo un calcio e pugno…”, oppure: “Il Kung-Fu può essere utile nella vita di tutti i giorni…”. Frasi (fra le tante altre), che puntualmente erano enunciate dal Maestro Luigi Guidotti e da altri insegnati della nostra Scuola con molti anni di pratica alle spalle. Non comprendendone il senso, continuavo comunque ad allenarmi, fiducioso e con il tempo queste risposte sarebbero arrivate!

Con il trascorrere degli anni, credevo d’aver capito il loro significato, ma l’anno scorso, il destino mi ha mise veramente alla prova, costringendomi a percorrere un arduo sentiero, che per fortuna e con tanta positiva ostinazione, sono riuscito a percorrere fino in fondo.

In sintesi, verso la metà di maggio del 2012, mi sentii male e fui ricoverato in ospedale. Dopo dieci giorni di visite ed eventuali accertamenti, mi diagnosticarono un tumore. Ero a terra! Ma le parole che il nostro Maestro ripete sempre, e che credevo di aver capito, piano piano facevano sempre più breccia nella mia mente. Soprattutto una frase…: “ il vero nemico a volte risiede in noi, ed è fatto della somma delle nostre paure, le ansie, le delusioni.”

Ricordo che nel periodo del mio ricovero, appena pensavo alla parola Kung-Fu, mentre cercavo di ripetere le forme, per passare un pò di tempo o per addormentarmi, dopo pochi secondi, mi venivano in mente i visi dei miei compagni di pratica, della gioiosa amicizia e del duro lavoro fatto insieme al Maestro Guidotti presso il Centro Nazionale. Nei miei pensieri ripercorrevo gli stage, le esibizioni e i viaggi fatti insieme… pensavo insomma a tutto quello che avevo vissuto in tutti questi anni e… ne ero felice!

Non vi posso dire quanta carica e quanta energia, tutto ciò mi abbia dato, ma è come se all’improvviso avessi trovato una forte motivazione e un’energia, che mai avrei pensato di avere.

Il Dottore mi proibì di fare qualsiasi attività fisica, però dentro di me sentivo che mi dovevo allenare lo stesso.

Non sono stato un “bravo paziente”, ricordo che appena lasciai l’ospedale, ricominciai piano piano a fare TaiJiQuan. All’inizio cercavo di fare sempre di più, pensando di riuscirci, ma il mio corpo diceva il contrario! Decisi allora di cambiare metodologia d’allenamento, iniziando a praticare comunque gli stili esterni di Kung-Fu che conoscevo, come se fossero stati “interni”.

Oltre a non dire nulla di questo al dottore, tacqui anche con la mia famiglia… ma si sa: “le bugie hanno le gambe corte” e una mattina, fui pizzicato dai miei, mentre uscivo di casa quatto quatto con sciabola, spada e bastone sotto braccio! Rivelai così ai miei familiari la verità; non mi dissero nulla, forse perché vedevano che io ero tranquillo. Al dottore invece, lo comunicai due mesi dopo, quando mi diede il suo consenso a poter ricominciare nell’attività fisica. Non disse nulla… forse capì! Anche lui praticava arti marziali.

So di aver “strapazzato” un po’ il mio corpo, in questa difficile fase della mia vita, magari altri non l’avrebbero fatto! Ricordo comunque che quando la mattina mi alzavo e stavo male, debilitato anche dalla cura, mi mettevo a praticare il TaiJi e poi anche forme di altri stili fino a una certa ora e nel pomeriggio, stavo meglio.

Qualche volta però, ero talmente spossato che nonostante la volontà, non riuscivo ad allenarmi.  In questo modo, avevo il vantaggio di pensare pochissimo alla malattia e quest’atteggiamento, mi ha aiutato sia mentalmente, che fisicamente! La mia determinazione, mi ha permesso di affrontare questo lungo percorso sempre a testa alta, ero comunque tendenzialmente positivo e questo, ha contribuito a sollevare il morale anche la mia famiglia.

Per me, il dover fare la chemioterapia, era come prendere una tachipirina e il mio male, l’ho affrontato come se fossi salito su un ring, il premio sarebbe stato la mia vittoria su di esso.

In quest’aspro combattimento, ho sicuramente perso i primi round, ma poi, piano piano, ho cominciato a prendere fiducia, a risalire la china fino all’ultima e definitiva vittoria!

Spero che in futuro, il destino sia più benevolo con me e se così non fosse, lo affronterò sempre a testa alta ma con la stessa, medesima carica, di adesso.

L’estate appena trascorsa (duella del 2012), mi ero fissato sui miei obiettivi, su ciò che volevo raggiungere e anche se, non è stato facile, sono riuscito a fare tutto! Un ultimo sforzo, ed ecco che proprio nel periodo del mio compleanno, all’inizio del 2013, ho sostenuto con successo l’esame da Maestro nella Scuola di Kung-Fu di cui sento di far parte, con orgoglio e onore.

Voglio ringraziare tutti! Inizio dal Maestro Luigi Guidotti, che mi ha sostenuto nei momenti bui, e che per me è fonte d’ispirazione continua, sua moglie Rita, che è sempre stata disponibile nei miei confronti, e tutti i ragazzi della Scuola, miei compagni di pratica che, insieme alla mia famiglia, mi sono stati vicini.

Qualcuno, probabilmente dirà: ” Ma noi non abbiamo fatto nulla… “, io invece vi dico che quando si è a terra,  anche un solo sms o una semplice e-mail, può darci l’energia necessaria per andare avanti, e anche se non potevo essere presente, in alcuni moment insieme a voi, sappiate che io c’ero! E tutto questo dava a me una grande forza.

Passando attraverso questa malattia, sento che anche il mio modo di fare il Kung-Fu è cambiato! Sento dentro di me qualcosa di diverso. Alcuni giorni dopo l’ultima seduta di chemioterapia, partecipai all’esibizione di Empoli esibendomi con successo nelle tecniche di rottura! Vi posso assicurare che dentro di me, in quel momento, un’altra persona prendeva forma e che finalmente iniziavo a comprendere il vero significato delle parole dle nostro Maestro.

Sento a questo punto e con tutta umiltà, di poter dare un modesto consiglio:

“Se vi trovate di fronte a un problema e non avete il coraggio d’andare avanti pensate a qualcosa che vi renda felici, o ai pensieri positivi che tutte le persone che vi amano, inviano costantemente nei vostri confronti, quella sarà la vostra forza!”

Spero d’essermi spiegato bene, poiché non è facile parlare di certe cose, esternando le proprie sensazioni.

In conclusione, oltre tutto questo, sono contento dell’esame che ho sostenuto, perché oltre al fatto di essere stato tranquillo durante il suo svolgimento (cosa per me strana), sono riuscito a ricominciare a muovermi come so di saper fare. E’ sempre lontana la mia piena forma, ma la vedo più vicina.

Presto avrò il mio nome su un attestato, che mi qualificherà “Maestro”! Tengo comunque a precisare, che a differenza di molti praticanti, che non è, né un foglio di carta, né un diploma, ha dichiarare che tu sei un veramente un Maestro. Non dipende neanche da quanti anni si pratica esserlo veramente! Ognuno di noi apprende in tempi diversi, soprattutto, bisogna seguire un VERO MAESTRO. Una persona che con il suo insegnamento, trasmetta, oltre alla tecnica, i veri valori della vita. Niente di diverso da tanto tempo fa, come insegna la storia delle arti marziali tradizionali.

Il vero Kung-Fu, dovrebbe insegnare tante valori, insieme alla tecnica, fra queste, spiccano: l’amicizia, il rispetto, la lealtà e la sincerità! Questo ci permetterà di essere nel tempo, un esempio positivo per gli altri. Se vogliamo riassumere e tutto ciò in un solo vocabolo, la parola più adatta è sicuramente “Maestro”.

Se un giorno, guardandomi indietro, vedrò di essere stato un esempio positivo per i miei allievi e per coloro che mi hanno conosciuto, allora vorrà dire che sono un vero Maestro!

Grazie a tutti per aver letto le mie parole.