Il TaiJiQuan (Tai Chi Chuan), è annoverato fra i più importanti “stili interni” di Kung-Fu. Questi morbidi movimenti, che seguono traiettorie circolari, sono definiti di diritto, come una “forma di meditazione in continuo movimento” e rappresenta quanto di più bello ed elegante, l’arte marziale cinese, grazie ai Maestri di Kung-Fu Tradizionale, ci abbia tramandato nei secoli.

Un mix perfetto di linee circolari e dinamismo, di leggerezza e di vigore, che aiuta a coltivare il proprio “Qi” (l’energia vitale), latente in ognuno di noi. Con la costante pratica del TaiJi, è possibile imparare a coltivare questa forza nascosta e accrescerla, indirizzandola verso il miglioramento della propria salute e del benessere.

E’ questa la ricerca del praticante di TaiJiQuan! Una pratica regolare, pacifica le emozioni, stabilizza la circolazione del sangue, rafforza articolazioni, legamenti, muscoli… in altre parole: contribuisce a rigenerare l’essenza dell’uomo. Praticare TaijiQuan è come “NUOTARE NELL’ARIA”, un unico movimento senza inizio né fine, in armonia con l’essenza dell’universo.

“Un unico e ininterrotto movimento dall’inizio alla fine che fa pensare allo scorrere quieto di un grande fiume o del tempo stesso”. E’ questo ciò che a prima vista colpisce quando osserviamo il nostro Maestro nei circolari movimenti del TaiJiQuan.

Il TaiJi è armonia! Il suo fulcro è basato sulla costante ricerca del proprio equilibrio. L’uomo è un “microcosmo” e il primo livello di studio, è incentrato sulla ricerca del proprio personale equilibrio! Nella seconda fase, man mano che si procede nella conoscenza, ci si rende conto che, senza la ricerca di un’adeguata armonia con il “macrocosmo” (cioè con ciò che ci circonda), non si arriverebbe a sviluppare l’equilibrio vero che rende ogni individuo, una persona realizzata e consapevole del suo importante ruolo nel mondo.

La chiave è lo sviluppo di ciò che i cinesi chiamano “Qi” (soffio vitale, energia interiore). Per molti, l’energia interna è una barzelletta, un’invenzione! Purtroppo per essi e per la loro ignoranza, il “Qi” esiste. Esso è sì ben nascosto in ognuno di noi e a volte, si manifesta come una sottile percezione. Lo sviluppo o la mancanza di Qi, si può avvertire maggiormente in età avanzata, poiché può rendere gli uomini diversi e differentemente resistenti, alla fatica, al dolore, allo sforzo e alle malattie, aiutandoli a contrastare efficacemente il tempo che passa.

Noi occidentali siamo purtroppo materialisti, votati alla “scienza” e come tanti piccoli “san Tommaso”, non crediamo! Siamo però molto simili a quei dottori che qualche tempo fa, curavano i loro pazienti con le medicine, denigrando l’agopuntura, ma per i loro cari, in molti casi, ricorrevano di nascosto all’uso di quest’ultima terapia… Abbiamo bisogno di prove concrete! Di toccare con mano. Invece, basterebbe solo trovare un po’ più di tempo da dedicare alla scoperta di se stessi.

Certo! Se si è basato il proprio studio nelle arti marziali, solamente come una forma di esercizio fisico, o come sport da combattimento, sarà molto difficile comprendere il prezioso tesoro nascosto dietro semplici movimenti circolari. Grazie al Taijiquan e al QiGong, il praticante, impara a nutrire il corpo e lo spirito, con movimenti naturali non invasivi, ponendo l’accento sulla respirazione e sul corretto atteggiamento mentale, sviluppando quel bellissimo dialogo con se stessi, che porterà all’armoniosa ricerca della propria energia.