Mo Dak (cantonese)… Wu De (mandarino)… sembrano due parole diverse, ma in realtà esprimono lo stesso identico concetto: “ETICA MARZIALE”! Questa virtù molto spesso trascurata, sarebbe la prima cosa che un praticante dovrebbe comprendere e sforzarsi di applicare. Il Wu De è sempre stato un atteggiamento presente in molti campi, soprattutto in quello marziale. Una bella dote… se uno la possiede! Ma che purtroppo oggi viene usato solo quando torna comoda. Soprattutto dopo che si è sempre parlato sempre male di altre realtà (facendo anche nomi e cognomi ai propri allievi). Funziona in questo modo: Per acquisire credibilità si tende a parlare male di altre realtà… nel momento in cui gli altri (stufi del tuo ossessivo e ripetitivo atteggiamento che perdura nel tempo) cominciano a parlare di te (sicuramente non bene), allora si tira fuori il Wu De! A parte la rima… una Virtù così importante non può essere relegata ad una semplice azione di comodo, ma coltivata ogni giorno nella propria realtà. La Jing Wu Men (conosciuta da molti come Chin Woo Athletic Association) fondata nella Shanghai del secolo scorso, era focalizzata su questo concetto ed è per questo che molti insegnanti si riunirono sotto la sua bandiera nel rispetto reciproco per diffondere la cultura delle arti marziali cinesi attraverso l’insegnamento di vari stili. La nostra Scuola è ispirata proprio a questo principio di scambio e di rispetto espresso pienamente dall’ideogramma che tradotto significa “Moralità”! Il rispetto per un’altra realtà, anche se non è la tua è fondamentale per una universale crescita del Kung-Fu. Il mondo delle arti marziali… come molte cose della società di oggi è avvelenato da atteggiamenti sconsiderati e soprattutto da grandi chiacchiere su “tizio e caio”. Il nostro Maestro ci insegna che le parole “sono come acqua che scorre sulla pelle, lasciandola intatta”. Siamo abituati a convivere con esse, belle o brutte che siano, soprattutto perché coloro che sbandierano tanto l’Etica Marziale solo in situazioni di comodo, si fermano solo alle parole e non vanno mai oltre; non potrebbero dato che dovrebbero rispondere di troppo false chiacchiere. Sicuramente manca una buona dose di moralità in tutto ciò! Ci viene chiesto cosa ne pensiamo del Wu De la risposta è che noi oltre che pensarne qualcosa, applichiamo il Wu De costantemente nella nostra vita o almeno ci sforziamo di farlo. La Tolleranza, altro concetto caro al nostro Maestro ci accompagna ogni giorno, a volte è molto difficile esserlo, soprattutto quando si sentono assurdità e molto spesso chi parla neanche conosce ma apre bocca solo per aver sentito dire! In ultima analisi, invece di fare proclami sul Wu De o Mo Dak magari traducendo articoli di alcun altro che ne parla e facendo l’esatto contrario, non sarebbe meglio essere capaci di applicare realmente tale virtù nella pratica di ogni giorno, attraverso la tolleranza ed il rispetto nei confronti degli altri? Solo così, un semplice concetto può diventare realmente un modo comportamentale effettivo, uno stile di vita. Allora non avremmo bisogno di parlarne… basterebbe andare a conoscere chi possiede tale dote e la applica per saperne di più ed imparare come usarla!