Cari colleghi Maestri, istruttori e collaboratori didattici TKFA come voi tutti sapete ho dedicato gran parte della mia vita allo studio del Wing Chun ed ho avuto la fortuna di confrontarmi con tanti Maestri più o meno bravi del suddetto stile, tra cui anche tre allievi diretti dell’ultimo Grandmaster Yip Man. Mi considero allievo e Toedai, però, solo di due fra essi ed ovviamente uno è il nostro ShiGung Luigi Guidotti, meglio noto in Oriente come Ku De Yi.
Ciò che non sapete invece è che di recente ho avuto un terzo Maestro “segreto” che mi ha aiutato molto a migliorare il mio livello tecnico. Immagino già le vostre espressioni ed i vostri commenti mentre starete leggendo queste parole. Perché Valerio ci ha tenuto nascosta questa nuova fonte? Perché non ha condiviso con noi questa esperienza come avrebbe dovuto fare un bravo fratello di Kung Fu?
Tranquilli…. In realtà avete avuto anche voi l’occasione di conoscere ed allenarvi con questo strano tipo. Questo personaggio cinese dal tronco dritto e robusto, con le braccia corte e robuste e con una postura e stabilità pressoché inamovibili si chiama Muk Yan Chong, per gli amici anglosassoni Wooden Dummy e per quelli italiani Uomo di Legno. Troppo spesso relegato al ruolo di semplice attrezzo ha invece rappresentato per me un valido insegnante da cui apprendere il cuore del sistema a mani nude che caratterizza il Wing Chun.
È doveroso premettere che non si può praticare con il Muk Yan Chong da autodidatta ed in questo è stato fondamentale il ruolo di ShiGung Guidotti che mi ha insegnato il corretto modo di approcciarmi ad esso. Grazie a lui ho avuto la possibilità di apprendere la forma tradizionale dei 108 movimenti che tanto bramavo dai miei esordi nel Wing Chun. Avevo sentito su di essa cose leggendarie del tipo che occorrevano diversi anni per impararla e che per il livello di segretezza che presupponeva veniva insegnata solo a pochi eletti. ShiGung Guidotti mi ha dimostrato (per l’ennesima volta) che certe leggende vengono create ad arte solo per fini commerciali. Infatti in un anno è riuscito a trasmettere al sottoscritto, ed a tutti i membri della TKFA che lo desideravano, la Forma 108 movimenti in modo molto chiaro e coerente senza segreti e vincoli. Posso dire con assoluta sincerità di averla appresa in pochi mesi in modo più che accettabile (in realtà i miei allievi dicono in modo notevole…). Il Maestro Guidotti mi ha spiegato in modo completo le posture, le tecniche, gli angoli, il ritmo e la respirazione da tenere per avere i massimi risultati in termini di economicità, efficacia ed efficienza. Devo sottolineare, inoltre che nel corso della pratica ho visto aumentare in modo progressivo la densità muscolo-scheletrica dei miei arti (tanto che i miei allievi non vogliono più incrociare le loro braccia con le mie durante gli allenamenti), ma senza subire o riportare traumi di sorta. Indice di un corretto modo di lavorare. A tal proposito voglio pubblicamente ringraziare il mio SiFu per essere stato una guida impareggiabile nell’insegnamento di questa splendida Forma e per avermi consentito di realizzare un sogno che coltivavo da diversi anni senza appesantire il percorso con inutili e pretestuose lezioni (come fanno tanti per ovvi motivi) oltre a quelle strettamente necessarie per raggiungere l’obiettivo.
Purtroppo molti insegnanti di Wing Chun si definiscono esperti conoscitori dell’uomo di legno, ma la realtà è ben diversa.
Ho osservato tanti maestri eseguire la forma di cui trattasi a volte con risultati a dir poco ridicoli ed imbarazzanti.
Ho concluso che esistono tre tipologie di incompetenti che praticano con il Muk Yan Chong:
1- i maestri “effusione”, costoro sono in grado solo di riempire l’uomo di legno di una quantità smodata di carezze, senza variare mai il ritmo, la pressione e la respirazione. Risultato: esercizio totalmente inutile tecnicamente e fisicamente, Uomo di legno estremamente lucido e pulito per l’effetto spolverino.
2- i maestri “taglialegna”, costoro si relazionano con l’uomo di legno come se lo volessero abbattere non curandosi della tecnica, degli angoli e delle posture, facendo affidamento solo alla forza bruta (proprio in contrasto con i principi del Wing Chun). Risultato: inevitabili traumi e calcificazioni a muscoli, tendini e ossa. Il modo più rapido per fare felici fisioterapisti e ortopedici ed avere un futuro da menomato.
3- i maestri “scenografici”, costoro si preoccupano di eseguire la forma alla massima velocità possibile, spesso accompagnando la performance con urla e grida d’effetto, non preoccupandosi della correttezza delle tecniche e del loro significato. Risultato: notevole ed inutile dispendio di energie. Meglio andare a fare “Zumba”.
In conclusione, pertanto, il Muk Yan Chong può annoverarsi a diritto al rango di “Maestro” perché insegna ad avere stabilità, a dosare le tecniche ed i movimenti, corregge gli angoli del corpo e le posture, ma tutto ciò a condizione che a monte ci siano stati i giusti insegnamenti teorico pratici da parte di una guida competente ed onesta come lo è stata per me ShiGung Guidotti.
A tal proposito vorrei rivolgere un invito ad andarlo a conoscere e parlarci di persona a tutti quanti sono appassionati di Kung Fu, per constatare che quanto ho affermato corrisponde al vero. Infatti, se vi recherete da lui con umiltà, sincera passione ed educazione, come ho fatto io la prima volta che sono andato a trovarlo, riceverete ospitalità, umanità e sostegno.
Parimenti vorrei rivolgere l’invito di andarlo a trovare anche a chi ha un’opinione negativa del predetto e non esita a manifestarla ingiustificatamente appena può. Infatti è troppo facile denigrare i componenti della TKFA ed il Maestro che la guida nascondendosi dietro criptici nickname di squallidi forum. Quindi per una volta nella vostra vita armatevi di coraggio e di buona volontà ed andate a dirgli cosa pensate di lui guardandolo negli occhi.
In bocca al lupo….
SiFu vC