Giammatteo, nasce a Macerata (MC) nel 1977, inizia la pratica nella nostra Scuola nel 1990 e nel 1997, iniziò a insegnare, inseguendo la sua passione, fino al 23 aprile 2010, giorno in cui è venuto a mancare. Abbiamo voluto mantenere nel nostro sito, una traccia del suo passaggio nella nostra Scuola, poiché egli è stato un amico per molti di noi.
Il mio nome è Gianmatteo Sileoni e sono nato a Macerata. Sin da bambino sono stato appassionato di Arti Marziali e così, all’età di dodici anni mia madre decise di assecondare questa mia passione portandomi a vedere diverse scuole di Kung-Fu nella mia città e sperando così di poter canalizzare tutte le mie energie verso qualcosa di positivo e soprattutto di educativo. Dopo una breve, ma evidentemente fortunata ricerca, approdai in una scuola di Kung-Fu riconosciuta dal Maestro Luigi Guidotti, la T.K.F.A. (Traditional Kung-Fu Association), nella quale pratico Arti Marziali cinesi tradizionali, con grande entusiasmo e passione, sin dal 1991.
Nel 1997 iniziai ad insegnare, aiutando nelle lezioni il mio istruttore di allora e seguendo gli ultimi arrivati. Ciò che mi ha da sempre appassionato del Kung-Fu cinese è la sua estrema completezza e versatilità. Ci si allena solo con il proprio corpo per raggiungere il massimo delle proprie capacità fisiche e mentali e nello studio di tecniche e forme tanto a mani nude che con le armi. In tutti questi anni di pratica ho avuto modo di allenare molti stili: Hung Gar,Wing Chun, Choy Lee Fut ed il Tang Lang. Ciò che caratterizza un praticante della nostra Scuola, è sicuramente la determinazione e la passione con cui ci si allena e si studia per migliorarsi, prima come uomo e poi come praticante di Kung-Fu. Il nostro insegnamento non si basa esclusivamente sulle tecniche marziali, ma viene data una grande importanza allo sviluppo psico-fisico, ed educativo del praticante. L’obiettivo finale non è quello di migliorare solo tecnicamente, ma fin dalle prime lezioni, lo scopo diviene quello di essere individui più equilibrati, maturi e completi, sotto vari punti di vista, soprattutto morali e comportamentali. Ciò che questi anni di pratica mi hanno sicuramente insegnato è che non si può discernere il praticante, dall’uomo. Il mio carattere particolarmente aperto e curioso mi ha sempre spinto ad allenarmi e a ricercare sempre gli aspetti più nascosti delle arti marziali, ma devo dire che in tutti questi anni di pratica, grazie al Maestro Guidotti, ho avuto modo di praticare con molti Maestri, specialisti di stili prestigiosi come quali l’Hung-Gar e il Tang Lang, che hanno contribuito ad alimentare sempre di più questa mia grande passione. Nel frattempo ho anche avuto esperienza in altre cose, tra cui la Capoeira brasiliana, che ho avuto la fortuna di praticare anche a Porto Alegre, in Brasile.
Senza nulla togliere a tutte le altre discipline devo però dire, che nella mia esperienza il Kung-Fu è stata l’unica e la sola Arte marziale in grado di soddisfare la mia grande passione. Ciò che più mi piace di questa disciplina, ormai divenuta componente della mia vita, è che ti ci puoi “immergere completamente”. Ci sono sempre concetti nuovi da imparare e tecniche nuove da elaborare e approfondire. Una pratica corretta unita ad un sano stile di vita riesce a conferire un benessere e un equilibrio psico-fisico eccezionali. Mi reputo fortunato, di appartenere a quella categoria di persone che sono riuscite a raggiungere quello che cercavano: la conoscenza e la pratica sincera in un’Arte unica e sublime per la sua bellezza. Unire l’animo del ricercatore con quello dell’insegnante che si allena per diffondere ciò che più ama è divenuta una costante nella mia vita. Nonostante io abbia attivi 2 corsi di Kung-Fu a Piediripa (MC), non perdo occasione per correre ad allenarmi con il Maestro e con gli altri Istruttori della Scuola, perfezionandomi ed evolvendomi sempre più nel Kung-Fu.
Uno degli insegnamenti più importanti che ho ricevuto da quest’Arte è sicuramente che per divenire individui migliori e per ottenere il meglio dalla vita, è necessario molto sacrificio ed impegno sincero.
Questo è quanto Matteo scriveva di se e della sua passione che ha coltivato fino alla fine dei suoi giorni. Abbiamo lasciato così la sua pagina, poiché lui è ancora presente nei nostri cuori.
Il PENSIERO DEL MAESTRO
Giammatteo ha lasciato un grande vuoto dato che è stato in primo luogo un allievo molto appassionato e poi nel tempo è divenuto un istruttore attento, che ha saputo essere sempre vicino ai propri allievi. La notizia della sua morte ha colto tutti di sorpresa e lo sconforto è stato immenso, tanto che è stato difficile accettare l’accaduto. La sua è stata una vita vissuta con rettitudine e coraggio, dato che fino alla fine, la sofferenza dovuta alla sua malattia non lo aveva piegato, sia per il suo carattere e grazie anche agli insegnamenti ricevuti, egli era abituato a reagire. Un esempio veramente positivo per tutti quelli che lo conoscevano.
Io ho conosciuto Matteo da piccolo, fin dai suoi primi passi nel Kung-Fu! Come lui stesso ha scritto, il mio rapporto nei suoi confronti si è sviluppato nel tempo! Gli sono stato vicino soprattutto nel suo ultimo periodo di vita, anche perché ero uno dei pochi a conoscenza del suo vero dolore, che egli stesso mi aveva confidato durante una nelle nostre lunghe chiacchierate. Difatti, spesso e volentieri, al termine delle sue lezioni di studio, parlavamo e io gli spiegavo che il Kung-Fu non era fatto solo di tecnica. Lo esortavo a considerare che i pugni e i calci, dovevano servire soprattutto a sconfiggere il vero nemico che è dentro ognuno di noi. Il nostro vero avversario sono le emozioni negative: rabbia, delusione, paranoia… gli parlavo della vita e di come essa a volte dona e spesso toglie.
Matteo ascoltava e annuiva con il capo, con umiltà: soprattutto senza “credere di sapere”, un errore che egli sicuramente non ha mai commesso, a differenza di altri che ottusamente lo hanno circondato in vita e che ancora persistono dopo la sua dipartita. Egli ha lasciato proprio agli stolti e a quei tuttologi del “dopo partita” le chiacchiere da bar, composte da assurde prese di posizione. Una presunzione di credere di avere il sacrosanto diritto acquisito, derivante secondo loro, dall’ignorante arroganza del pensare di saperne di più, di chi ha invece realmente giocato in campo la partita. Quando egli si confidava con me, della sua crescita e della sua passione, della sua vita, non ho mai visto altri nelle vicinanze; nessun altro! Il rispetto è una merce rara e non si compra al mercato. Sono in molti a pretenderlo, ma per averlo bisogna avere una sorta di moneta che purtroppo la maggior parte delle persone, a differenza di Giammatteo non possiede e come insegnante tradizionale di Kung-Fu, non posso dare rispetto a chi non ne merita.
Il “sogno di Matteo”? Mi viene semplicemente da ridere, quando qualcuno ostenta platealmente il possesso e l’esclusiva di esserne il legittimo depositario. Questa sua aspirazione che nel tempo è stata fatta diventare da qualcuno, una sorta di “copyright” e sbandierata ai quattro venti in ogni occasione come una pretesa, arrogandosi il pretestuoso diritto e vaneggiando un’ipotetico privilegio della sua gestione. Il mio pensiero a tale proposito, è che certe operazioni di “marketing”, tendenti a idealizzare la figura di chi purtroppo non c’è più, si sarebbero potute evitare. Esse rappresentano il frutto di meschine interpretazioni personali, da parte di chi standogli “accanto” in vita, ma non conoscendo minimamente quanto fosse profonda la sua reale passione, gli remava persino contro. Niente di più falso e sbagliato di una vita vissuta distorta per egoismo, ottusa possessione, meschina presunzione, da chi è resta e presuntuosamente, pensa di avere voce in capitolo su questione che non gli riguarda.
Il “sogno di Matteo?…” Resta solo la sua personale fantasia e non potrà mai appartenere a nessun altro! Soprattutto non sarà mai di chi lo sta utilizzando per i suoi squallidi interessi personali, confondendo la realtà dei fatti. Questo “sogno”, potrà solamente rivivere attraverso la crescita di quegli allievi appassionati che hanno praticato con lui in vita e che ora, continuano a seguire il suo cammino d’intenti.
Purtroppo quando si possiede una mente limitata, non si arriva a comprendere che non è solo una questione di tecnica, di location o di cose materiali che si tratta, ma è semplicemente una questione di spirito, passione. Lo spirito aleggia al di sopra di tutto, svincolato da ogni cosa che è materiale, soprattutto libero dai distorti pensieri di chi resta e dalla convenienza di certi opportunisti.
“Le risposte come sempre arriveranno… in questo caso, sono già arrivate!”
ShiGong Luigi Guidotti