SMS inviato alle 20.55 del 21 luglio 2013

Maestro sei arrivato, tutto bene? Grazie ancora per lo splendido weekend. E’ in assoluto il migliore a cui abbia mai partecipato. E’ da quando andavo giovanissimo agli stage di (omissis) a Livorno carico di entusiasmo e di aspettative (poi disattese) che non provavo emozioni così forti. Mi hai ridato la carica degli esordi. Un abbraccio a te ed a quella splendida persona che è Rita.

SMS inviato alle 21.58 del 21 luglio 2013

Ciao Valerio, sono a casa e sono felice per quello che scrivi anche se dai tuoi occhi e da quelli dei tuoi ragazzi, avevo già potuto leggere tutto quanto di positivo c’è stato in questi due fantastici giorni. Sono stato veramente bene in vostra compagnia e questo è soprattutto merito tuo! Grazie. Un abbraccio a te, alla spumeggiante Sara, che mi ha fatto sorridere spensierato e a Carlotta. Un saluto a tutti voi anche da Rita. Il mio commento finale è tutto ai massimi livelli! Saluta per me tutti i tuoi ragazzi.

ShiGung


Dopo aver letto per la quinta volta gli SMS, con la stessa genuina e spontanea soddisfazione che provano i bambini quando imparano a camminare, spengo il cellulare e, con ancora nella mente i due giorni di allenamento, vissuti come un unico intenso momento, mi corico a letto.

Tuttavia il mio cervello non ne vuole sapere di rallentare un attimo e di spegnersi. Ha vissuto troppe emozioni forti ed intense nelle ultime 48 ore per prendersi una pausa. Decido allora, vista la veglia forzata, di farmi un regalo ripercorrendo e riassaporando tutti i bei momenti di cui sono stato protagonista o testimone negli ultimi due giorni. Per quanto possa sembrare strano il mio primo ricordo va all’autolavaggio antistante il centro commerciale (omissis).

È sabato mattina ed io sto completando il mio rito scaramantico propiziatorio che compio ogni volta che ho un appuntamento importante: prima mi raso i capelli poi vado a lavare l’auto. È anche un’ottima operazione anti stress.

Mentre sto ultimando le operazioni di lavaggio sento una voce familiare che mi chiama, è Claudio, il mio migliore amico e da sempre compagno d’armi. Non ci siamo dati appuntamento, ma Ascoli è piccola ed è facile incontrarsi e poi anche lui come me compie ogni volta il medesimo rito. È euforico, carico ed entusiasta per il fatto che mancano poche ore alla partenza. Era tanto che non lo vedevo così, ultimamente aveva perso un po’ lo smalto dei vecchi tempi. Ora si percepisce che sente l’importanza dell’appuntamento che stiamo per vivere.

Vedere Claudio così motivato mi carica moltissimo e mi dà una grande convinzione sulla giustezza di quanto ho messo in moto, con e grazie a ShiGung Guidotti, negli ultimi mesi. Ci salutiamo “a modo nostro” e facciamo rotta ognuno verso la propria abitazione. Prima di arrivare a casa chiamo Yuri e Giorgio, grandi persone ed ottimi assistenti, per sapere se è tutto a posto e se l’organizzazione procede come programmato. Mi rassicurano che tutto procede come concordato. Non avevo dubbi visto il loro valore, ma per la prima volta in queste occasioni sono un po’ teso, ci tengo molto a questo seminario. Non voglio deludere ShiGung e Rita che mi hanno accolto a casa loro come un figlio. Speriamo bene.

È l’ora di pranzo e dopo aver consumato un pranzo più che leggero a base di yogurt e cereali mi sento telefonicamente con il Maestro. Mi trema un po’ la voce. Anche se non dovrei sono un po’ emozionato. L’evento si avvicina sempre più. Loro sono in partenza noi lo siamo quasi.

Esorto Sara (mia moglie) e Carlotta (mia figlia) ad accelerare i tempi perché ho fretta di partire. Sara che mi conosce bene ed è molto intelligente capisce che sono un po’ agitato ed asseconda la mia richiesta.

Finalmente arriviamo al luogo di ritrovo, l’albergo (omissis) di Arquata del Tronto dove soggiorneremo nei prossimi due giorni.

Sul posto troviamo già ad aspettarci il Maestro, Rita, il mitico Robertone De Costanzo con la sua splendida e solare figlia Anna Maria e la piccola grande Erica Fava che nonostante la vita non le risparmi mai dure prove da affrontare non è voluta mancare a questo incontro. Tanto di cappello Erica.

Il fatto che tutti loro siano arrivati per primi dimostra la loro professionalità e correttezza nei confronti dei partecipanti. Solo i migliori e gli umili si presentano per primi. Quante volte, invece, ho dovuto aspettare pseudo maestri che invece di dare inizio puntualmente agli stage da me organizzati si attardavamo per futili e poco nobili motivi (ristorante, tabaccaio, chiacchiere da Bar ecc. ecc.). Stendiamo un velo pietoso, meglio perderli che trovarli!

Ci salutiamo tutti con la cordialità tipica di chi si sente più familiare che conoscente e, insieme ai miei allievi, che nel frattempo, puntuali, sono arrivati, ci andiamo a cambiare nelle varie camere assegnate.

Sono le 16.00, “l’ora X”, siamo tutti all’interno del Palazzetto dello Sport di Arquata del Tronto che il mio allievo Fabrizio con grande perspicacia ha provveduto da tempo a prenotare.

Carlotta e Anna Maria giocano allegramente su un tappeto di gomma, Sara, Rita, Nunzia (la moglie di Claudio) e le fidanzate dei miei allievi ci osservano dalle tribunette laterali. Noi partecipanti siamo intorno al nostro ospite d’onore e docente, il Maestro Guidotti, per l’occasione in abito tradizionale azzurro che ne risalta ancora di più il fisico marziale forgiato e scolpito dal “duro lavoro”. Tutta la “Famiglia” è riunita!

Comincia la terza edizione dello Stage Estivo del Kwoon Kao Long di Ascoli Piceno, questa volta sotto l’egida T.K.F.A.!

Guardo negli occhi tutti i miei allievi, Andrea Matalucci, Federico, Pietro, Valerio, Davide, Cristian, Andrea Martinelli e gli altri già citati. Sono tutti concentrati, determinati e pronti. Sono consapevoli della dura prova che li attende e dell’importanza che questa tappa rappresenterà nel loro cammino.

L’Hung Gar non è il nostro stile. Da sempre la nostra scuola si distingue per la pratica del Wing Chun. Ciò non ci scoraggia, anzi ci sprona a dare il massimo, consci che riceveremo un grande aiuto da Roberto ed Erica e soprattutto consci del fatto che se c’è una persona in grado di riuscire ad insegnarci la Forma tradizionale Lau Gar Kuen è proprio il nostro Maestro.

Inizio! ShiGung ci “bombarda” di informazioni, nozioni, concetti e principi. Ci mostra ogni particolare, non si risparmia mai ed accetta ogni confronto e domanda. Ci dà l’esempio, suda e si allena con noi e più di noi. Che energia! Impressionante! Un Uragano tecnico! Siamo guidati, seguiti e curati in ogni minimo dettaglio. Inoltre Roberto ed Erica ci assistono ed aiutano senza esitare mai. Il Maestro non lascia nulla al caso è un perfezionista e anche le tecniche ed applicazioni più recondite grazie a lui diventano chiare e comprensibili. La sua tecnica è abbinata ad una potenza che a tratti sembra incontenibile. Mi chiedo: “perché non ho iniziato prima ad allenarmi con lui? Quanto tempo perso dietro a boriosi ed incompetenti…. Spero che altri come me si sveglino e aprano gli occhi. In fondo meglio tardi che mai…”.

Dopo un’ora e mezza facciamo una piccola pausa durante la quale assisto ad uno “spettacolo” con non mi era mai capitato prima. Il Maestro invece di avvicinarsi al tavolo con le bevande (che abbiamo preparato appositamente in considerazione del caldo di luglio!!!) si reca dai miei ragazzi per chiedergli se hanno domande o se desiderano rivedere qualche tecnica.

E così la pausa si trasforma in un secondo allenamento!!!

Lo sottraggo a fatica (e contro la sua volontà) dalle richieste dei miei e lo obbligo a dissetarsi un pochino. Sinceramente non mi era mai capitato un atteggiamento simile. Che grande!

Riprendiamo lo studio della Forma.

“Ma come è già finito?” Penso quasi incredulo. La prima giornata di stage tra fatica e sudore è terminata. Tre ore di duro allenamento sono volate. L’Hung Gar spesso famoso, a torto, per essere uno stile statico e noioso ci è stato mostrato nella sua vera essenza: stabile, dinamico e potente.

Il Maestro è soddisfatto di noi. È riuscito ad insegnarci metà forma e ci congeda dicendoci che ci siamo meritati le tagliatelle alla trota che mangeremo a cena. Non vedo l’ora!

A cena siamo tutti affamati di cibo e Kung Fu, ma il Maestro è talmente in forma e prodigo di informazioni, aneddoti e consigli che non è nemmeno necessario fare domande. È un fiume in piena che ci travolge e ci stordisce positivamente. I miei ragazzi e tutti i commensali che riempiono le due grandi tavolate si lasciano travolgere e, forse per timidezza o forse perché incantati da tanta saggezza e conoscenza marziale, non pongono domande ed ascoltano in rispettoso silenzio.

Solo Sara, esuberante come sempre instaura con il Maestro e Rita un simpatico e divertente reciproco scambio di battute. La notte passa veloce.

È mattino ed il Maestro ancora una volta è stato il primo a fare colazione ed a farsi trovare pronto per cominciare.

Gli abbiamo organizzato una sorpresa. Rispetto a ieri in cui ci siamo allenati con la maglia del nostro Kwoon, ci presentiamo al palazzetto tutti con la maglia ufficiale della Traditional Kung-Fu Association. Rita mi confida dell’emozione e della gioia che le abbiamo dato con il nostro gesto. Condivido la sua gioia.

La seconda giornata di stage vola via rapidamente tanto quanto la prima e con tutte le connotazioni della precedente. Anche stavolta ho dovuto faticare per convincere il Maestro a prendersi una piccola pausa a metà mattinata.

E’ finito! Grazie a ShiGung, Roberto, Erica ed al nostro spirito di abnegazione siamo riusciti a completare tutta la sequenza! Il traguardo che fino a qualche giorno prima sembrava quasi impossibile per dei “maniaci” di Wing Chun come noi è stato raggiunto. Grazie ShiGung!!!

Cerimonia di chiusura.

Come di consueto dopo la consegna a tutti i partecipanti degli attestati di partecipazione (questa volta creati da ShiGung in prima persona!), procedo con la consegna dei premi speciali.

Fa gli onori di casa Cristian Tosti Guerra, in qualità di Presidente della giovane A.S.D. Kung Fu Club Cheung Style di Ascoli Piceno (fondata dai miei stessi allievi). Cristian e gli altri del gruppo hanno preparato dei simpatici omaggi eno-gastronomici per Rita, Roberto ed Erica. Hanno avuto un bel pensiero e considero che i miei ragazzi stanno crescendo bene e con i giusti valori di amicizia e rispetto. Troppe volte dimenticati nel mondo del Kung Fu.

Ora tocca a me in veste di Fondatore del Kwoon Kao Long di Ascoli Piceno.

Dopo un breve, ma doveroso discorso di ringraziamento chiamo per primi i miei tre assistenti: Yuri, Claudio e Giorgio. Il quarto, Salvador, purtroppo è assente giustificato in quanto si trova per motivi professionali in Puglia. Sarebbe stato entusiasta di come si è svolto il tutto e non vedo l’ora di insegnargli quanto ho appreso appena lo rivedrò.

Consegno loro una piccola, ma significativa targa a memoria dell’annata trascorsa insieme dove mi hanno tanto aiutato soprattutto durante i miei “incidenti di percorso”. Per Yuri ho anche un regalo supplementare una maglia ricordo dell’ultimo stage del Grandmaster Cheung a cui la nostra scuola ha partecipato e che lui per motivi familiari è stato costretto a saltare.

Successivamente invito a raggiungermi ShiGung Guidotti per consegnargli un dono veramente speciale. Una foto con dedica “To Luigi” dal suo collega “William”, ossia il Grandmaster Cheung, il quale mi ha incaricato personalmente di consegnargliela dopo che si sono conosciuti in occasione del suo ultimo seminario a Legnago il 6 e 7 luglio scorso. Due leggende del Kung Fu.

ShiGung apprezza molto il presente ed andrà sicuramente ad arricchire il suo sterminato archivio di documenti e testimonianze, attinenti al mondo del Kung Fu, che ho avuto la fortuna di visionare parzialmente.

A seguire gli consegno una targa che riporta la seguente frase:


“a ShiGung Luigi Guidotti, grande UOMO, AMICO e MAESTRO.

Unico vero depositario dell’antico, tradizionale ed autentico patrimonio marziale cinese.”

ShiFu Valerio Celani gli allievi del Kwoon di Ascoli Piceno


Ci tengo a sottolineare che, a differenza di altre edizioni, ho impiegato circa un secondo a scrivere la dedica al Maestro-docente tanto sono palesi il suo valore tecnico-didattico e le sue qualità umane.

Mi sembra commosso, lo siamo tutti.

Prima sorpresa. Mentre sto ancora parlando si avvicina Giorgio e con fare autorevole proclama: “Anche noi abbiamo voluto fare una targa ricordo per Valerio” e mostra una grande targa dal lungo contenuto che legge a tutti i presenti.

Durante la sua lettura, al suono di quelle splendide parole che mi hanno tributato, le lacrime solcano il mio viso. Per un maestro non c’è titolo più importante del riconoscimento dei propri allievi. I diplomi si possono comprare mentre la gratitudine e la riconoscenza degli allievi no.

Ringrazio tutti a fatica ed ancora stordito dalla forte emozione mi viene assestato un altro “colpo micidiale”. Vedo avanzare verso di me la mia piccola Carlotta insieme a Sara con in mano un’altra targa. Non faccio in tempo a leggerla che già piango!

Solo chi è padre mi può capire!!!!

Emotivamente esausto, ma oltre me vedo che lo sono un po’ tutti, raccolgo le ultime energie per i saluti finali, a cui si aggiunge anche Erica con delle belle parole, poi ci lasciamo andare a delle foto ricordo. Prima di esse però si avvicina Rita e mi sussurra una frase che porterò sempre con me. Penso la stessa cosa di lei.

Tutti a pranzo!

Stavolta l’atmosfera è più distesa, credo che ora i miei ragazzi si sentano liberi dal timore di non riuscire a portare a compimento l’obiettivo che si erano prefissati. E così dopo un avvio titubante finalmente si “buttano” e rivolgono al Maestro una gran quantità di domande. Ovviamente trovano pane per i loro denti ed il Maestro fino all’ultimo secondo prima della sua partenza dimostra loro a parole e materialmente tutto quanto gli venga richiesto.

Rifletto che è stata una vera e propria non stop di Kung Fu. Infatti parlare solo di Hung Gar, per uno stage come quello che abbiamo vissuto, sarebbe riduttivo. Il Maestro non si è solo limitato ad insegnarci una sequenza tradizionale del suddetto stile, ma ogni tecnica è stata esaminata comparandola con l’interpretazione che ne avrebbero dato gli altri stili tradizionali (Choy Lay Fat, Tang Lang, Mi Zong, Bak Siu Lam, Fo Jia Quan ecc.). Infine, a conclusione di tutto il Seminario ci ha mostrato anche una sequenza di quello che sta diventando uno dei pilastri fondamentali della sua scuola: lo stile interno Shaolin Rou Quan. Solo chi possiede una conoscenza a 360° del Kung Fu può permettersi tanto.

Il sonno comincia a farsi strada e felice oltre le più rosee aspettative comincio ad addormentarmi. Il mio ultimo pensiero va a Carlotta, a Sara, al mio Maestro ed al suo nome cinese: KuDeYi COLUI CHE INSEGNA CON ONESTÀ”.

Buona notte!

Valerio