
“L’equilibrio è il fulcro dell’universo…”
La traduzione letterale del vocabolo “Kung-Fu” si riassume nel semplice concetto di una sorta di “abilità acquisita con sacrificio”. Detto ciò, da quando l’arte marziale cinese è approdata in occidente, esistono dibattiti e diatribe sulla giustezza o meno di usare il vocabolo “Kung-Fu” per definire l’arte marziale cinese, la cui vera traduzione è composta dagli ideogrammi che formano la parola “WuShu”. Non è questa certo la sede per discutere in merito a questa diatriba, e rimandiamo il lettore, agli approfondimenti del caso.
Teniamo comunque a precisare, che definire il “Kung-Fu” solamente col semplice concetto di “arte marziale”, è quantomeno riduttivo, poiché esso è una filosofia di vita, che può essere applicata a innumerevoli campi e non solo a quello dell’arte marziale. Tutto ciò che richiede un passaggio a un livello di conoscenza superiore, richiede una buona dose d’impegno e concentrazione! Per ottenere validi risultati, che porteranno a una migliore condizione di vita, è dunque necessaria una buona dose di sacrificio! Una migliore tecnica da combattimento, o una maggiore maestria, non si otterranno solo con un allenamento fisico o marziale, ma anche e soprattutto, con una sostanziale dose di “Arte” che si ottiene, grazie “all’abilità acquisita con il sacrificio”.
Fine ultimo del praticante è la ricerca dell’equilibrio e dell’armonia in correlazione con ciò che lo circonda. Lo studio si snoda attraverso l’apprendimento di forme tradizionali a mani nude e con le armi. Particolare attenzione è rivolta alla difesa personale e a tutti i suoi molteplici aspetti e correlazioni, che implicano: arte, filosofia, equilibrata crescita marziale e spirituale e che rappresentano i capisaldi del Kung-Fu tradizionale cinese praticato nella nostra Scuola. L’arte marziale cinese, è ancora oggi, un vasto mondo inesplorato che in occidente è stato scalfito solo in superficie! Grazie al nostro costante impegno, l’arte marziale è tenuta viva secondo i canoni della tradizione.
“Nella pratica si ottengono risultati nella medesima maniera in cui ci s’impegna!”
Non esistono sconti o scorciatoie; la maestria nel Kung-Fu si raggiunge con la pratica, costante, umile, paziente! Si parte da ciò che è più semplice, iniziando con l’educare il proprio corpo, sviluppando le abilità fisiche e poi si procede, con il tempo, lentamente, verso il proprio interno. La pratica corretta del Kung-Fu aiuta, nel difficile cammino verso quella ricerca dell’equilibrio che non è facile da trovare, soprattutto in tempi dove tutto procede in fretta. Non è facile padroneggiare le situazioni che la vita ci pone davanti, ma grazie all’allenamento, si acquisisce maggiore sicurezza in se stessi e grazie a questa determinazione, si diventa più incisivi nell’affrontare i problemi di ogni giorno.
Molti pensano che la pratica del Kung-Fu possa essere rivolta esclusivamente all’aspetto tecnico, alla difesa personale, al combattimento…! Nulla di più sbagliato. Alla luce di un’analisi superficiale, le arti marziali possono sembrare solo un sistema per sbarazzarsi velocemente dell’avversario. Purtroppo, questo è solo quello che una certa informazione, ci ha propinato per anni e che è sfociata, nelle moderne metodologie che impropriamente, sono confuse con le arti marziali tradizionali e che invece, sono solamente degli sport da combattimento.
L’attenzione deve essere rivolta alla propria crescita, non si cresce se la nostra attenzione è sempre posta sul nostro eventuale avversario e sulla sua sconfitta. In più, le arti marziali tradizionali, o meglio il loro aspetto della tutela della persona, era mostrato solamente in caso di estrema necessità, e francamente, un trofeo di latta e di legno o una somma in denaro non ci sembrano un caso si “estrema necessità”!
Nella nostra Scuola, il Kung-Fu può essere studiato a vari livelli, sta all’allievo comprendere quanto può dedicare di se stesso all’apprendimento di quest’arte. Nel nostro studio non esiste l’assillo di competere contro qualcuno, poiché non pratichiamo uno sport da combattimento e non siamo dei violenti. Il Kung-Fu andrebbe realmente rivalutato e compreso nella sua reale dimensione! Occorre avere un Maestro che con la sua reale esperienza di studio, possa trasmettere la conoscenza ad allievi desiderosi di apprendere senza inutili tensioni, affinché l’arte marziale tradizionale, possa essere tramandata nel futuro senza fronzoli ed errate interpretazioni.
La ricerca del proprio equilibrio è una strada difficile e impervia! Lo sarà ancora di più se non ci muoveremo nella giusta direzione, se saremo distratti dalle gare, dal combattimento o da quei modernismi e reinterpretazioni, che invece di evolvere l’arte marziale tradizionale come secoli fa, la uccidono, lentamente giorno dopo giorno.
Come il nostro Maestro e Caposcuola, ShiGong Luigi Guidotti ama ricordarci:
“Noi non non ci alleniamo per i tornei o ai combattimenti sportivi… noi studiamo il Kung-Fu! Per noi stessi e per gli altri”.
E il Kung-Fu non può essere sicuramente paragonato a uno sport, un errore questo in cui molti cadono, soprattutto quando cercano di paragonarlo “per l’ennesima volta”, ai vari sport da combattimento, o alle esibizioni tanto in voga oggi.