Il giorno 18 dicembre appena trascorso, presso il Centro Nazionale KuDeYi si è svolta la cerimonia BaiShi, tramite la quale un Allievo di Kung-Fu, chiede di divenire Discepolo del suo Maestro. E’ un passo importante per un praticante che come me, segue gli insegnamenti tradizionali del proprio Maestro, (ShiGong Luigi Guidotti) da oltre trent’anni. La mia richiesta giunge dopo un periodo di “sofferti perché”, di insicurezze, di dubbi, volti a scoprire il vero volto della paura, il peso delle colpe, la lotta contro la solitudine, ma quello che sembrava così impossibile da risolvere, si è come per magia risolto da solo. Il tempo ha sciolto i nodi dell’indecisione, e mi ha fatto percorrere quella strada che da anni era lì, davanti a me, ma che fino al quel momento mi sembrava carica di pesi e che invece si è rivelata ricca di risposte. Ora la stessa passione di un tempo, finora assopita, riemerge come un antica spada magica, troppo tempo dimenticata in fondo al mare delle delusioni. Quella spada, ha ritrovato il suo legittimo proprietario, quel “vecchio-nuovo” guerriero, che la impugnava in passato, muovendola senza anima. Un’arma, che un tempo era guidata solamente dalla sicurezza, purezza d’animo e determinazione di chi la teneva…. Sembra una bella favola, ma la vita lo è ! Ed è proprio con l’ardore e i segreti che solo le fiabe sanno trasmettere, oggi sono finalmente qui, davanti al mio Maestro, per chiedergli di divenire suo Discepolo, tramite una cerimonia tradizionale di Kung-Fu. Posso solo ringraziarlo per la sua pazienza, la costanza con cui mi ha spinto a ritrovare me stesso, ma quello che mi fa più felice è sapere che lui non aveva mai perso la fiducia in me, mentre io si. La tensione e l’emozione di questo evento, sono iniziate molto prima, e precisamente nel momento che espressi alla mia amica e “sorella” di pratica Erica, il desiderio di divenire discepolo del Maestro Guidotti, da quel momento in poi, sentii dentro di me qualcosa che si stava muovendo, ma non capivo bene cosa fosse, anche perché quella richiesta nasce da sola, senza averci pensato, all’improvviso, in un pomeriggio qualunque… Con il senno del poi, comprendo che in questa vita nulla è dato al caso, solo ora me ne sto accorgendo… come spesso il Maestro ci ricorda: il tempo da le sue risposte, che a noi ci piacciano o meno. Poi come è tradizione, ho seguito tutti i passi necessari per arrivare al “fatidico giorno”, ma ancora quello che si muoveva dentro di me mi era sibillino, incomprensibile! Qualcosa si era appena risvegliato, ed io non riuscivo a vederlo, né a coglierne pienamente il significato. Infine, dopo la mia iniziale richiesta e tutta la tradizionale evoluzione, potei esprimere il mio desiderio tramite sua moglie Rita, direttamente al Maestro e da quel momento fino al giorno della cerimonia, non avrei saputo se il mio desiderio si sarebbe realizzato o no. Iniziarono così nel corso dei mesi, tutti i preparativi necessari per il corretto svolgimento di quell’importante evento, ma i veri preparativi si stavano compiendo dentro di me… i nodi si sciolsero piano piano, le polveri dell’oscurità si elevarono, fino a scoprire quello che era assopito in me e che ora si sta risollevando, come un antico guerriero un tempo travolto e schiacciato dall’impeto delle circostanze, dalla confusione degli eventi, avvolto dal turbine soffocante della battaglia… Una battaglia con se stesso! Che non finisce mai! In questo breve racconto ho cercato di trasmettere le mie impressioni ed emozioni, dando vita ad un significato importante per chi ragiona solo con ciò che vede e sente, con chi usa e si fida solo del proprio cervello. Spesso le cose non sono come noi le vediamo, ma diventano purtroppo quello che vogliamo vedere, o quello che tutti gli eventi ci portano a pensare. In quel modo non si diventa Maestri, ma seduttori dei propri istinti, delle proprie capacità delle proprie certezze e verità. Un ringraziamento lo devo fare ad alcuni Amici che con le loro parole ed i loro gesti, a volte anche sopportandomi, hanno reso possibile tutto questo: Sono il secondo ora, dopo Erica… siamo un po’ come i moschettieri del Re che coltivano il proprio ideale di vita e difendono con coraggio ed energia ciò in cui credono. Portiamo avanti con onore ciò che il nostro Maestro ci ha insegnato, non più come semplici allievi, ma come Discepoli… Figli! La differenza è tanta. Me ne accorgo solo ora che lo scrivo ed è meraviglioso, come una semplice cerimonia del passato possa muovere delle emozioni e cambiarti la vita.
Grazie Shifu KuDeYi
De Costanzo Roberto