E’ accaduto davvero: il 6 agosto 2004, siamo partiti con il Maestro Luigi Guidotti alla volta della Cina, per incontrarci con i maggiori esponenti del Kung Fu Tradizionale Cinese residenti nel Guangdong. Nella nostra permanenza, abbiamo alloggiato presso l’Università di Guangzhou, dove per quindici giorni abbiamo vissuto realmente come se fossimo stati cinesi e non “italiani in vacanza”. Un’esperienza davvero unica e piena di fascino, oltre che di disagi. L’ambiente e l’atmosfera cinese, hanno contribuito a rendere gli animi ancora più disponibili all’apprendimento e al “duro lavoro”. Il nostro Caposcuola, ShiFu Luigi Guidotti, ci ha insegnato l’intera sequenza della famosa forma “Tigre Gru” (Fu Hok Seung Ying Kuen), dello stile Hung-Gar, composta da oltre 215 movimenti e ideata dal Maestro Wong Fei Hung proprio a Guangzhou (Canton). C’è stata inoltre la possibilità di partecipare ad uno dei tornei più prestigiosi del sud della Cina, che si svolgeva proprio a Canton e al quale partecipano solo cinesi. Per noi è stato fatto uno strappo alla regola, dato che grazie alle conoscenze del nostro Maestro siamo stati introdotti e abbiamo avuto il permesso di partecipare. L’unico inconveniente è stato quello di aver gareggiato un’ora dopo essere atterrati a Guangzhou, dopo circa 14 ore di volo. Tutti ci guardavano, perché non è cosa usuale vedere occidentali gareggiare insieme a dei cinesi. In quei momenti ti sembra di essere un “marziano”, dato che tutti ti osservano… il tempo non passa mai, in attesa che pronuncino il tuo nome… poi finalmente vieni chiamato. Siamo gli unici a non possedere i caratteristici occhi a mandorla, ma qui guardano solo l’abilità dei movimenti, la fierezza dello sguardo, l’equilibrio e la postura del corpo. Dopo la nostra performance, gli occhi delle persone intorno a noi e sugli spalti, cambiano, diventano quasi increduli, non si aspettavano certo di vedere tanta passione e qualità nell’esecuzione delle nostre sequenze. Tutti si rilassano e ci applaudono… hanno iniziato i bambini, chiedendo di farsi delle foto insieme. I Maestri dei vari stili (che arbitravano le gare), hanno elogiato il nostro Kung-Fu, riconoscendo la nostra preparazione nell’Hung Gar e nel Choy Lay Fut e i complimenti non sono mancati! Tutto si è trasformato nei nostri cuori e nelle nostre menti, da competizione a grande festa, dove l’antagonismo dei vari atleti è divenuto Amicizia, dove l’incomprensione della lingua è divenuto un particolare irrilevante, e dove il forte ed insopportabile caldo della Cina passa in secondo piano. Tutte le tensioni che avevamo prima del Torneo di Guangzhou, si sono sciolte in quello che sempre dovrebbe essere il vero comportamento dei praticanti di Arti Marziali, ma che nella nostra Italia raramente viviamo. Un intenso periodo è così iniziato… non più vissuto dietro i racconti del nostro Maestro, ma attraverso la nostra diretta e personale esperienza. Oltre alla visita al “Tempio Ancestrale” di Foshan, all’interno del quale sono situati il “Wong Fei Hung Museum”, e lo “Yip Man Museum”, i quindici giorni trascorsi in questo ambiente, hanno aumentato la fiducia e la serenità in tutti noi, aiutandoci a crescere sempre più nello spirito di gruppo e nella convinzione che un’arte come il Kung Fu, se insegnata nel giusto modo, dovrebbe aiutare ad unire le persone più che dividerle. Tutto ciò è stato possibile a 12.000 km. di distanza da casa nostra ed è così che siamo tornati con lo scopo di renderlo possibile anche qui in Europa. Durante il soggiorno cinese, abbiamo potuto assistere alla cerimonia tradizionale “Bai Shi”, in cui il Maestro Guidotti, è divenuto discepolo diretto del Gran Maestro Lin Zhong Wei dello stile Mok Gar (Mojiaquan), divenendo il punto di riferimento in Europa, per lo studio del Mojiaquan e Loong Ying. Per chi pratica questa disciplina con tradizione, sa che un tale avvenimento non è più così ricorrente, soprattutto se è un occidentale a viverlo. Il Maestro Guidotti portandoci con se nel suo viaggio, ancora una volta ha dato prova di Onestà ed Umiltà. E’ anche stato grazie al nostro Maestro che abbiamo potuto iniziare gli allenamenti di Mok Gar direttamente sotto la supervisione di Shifu Lin e senza tema di smentita possiamo dire di essere i primi europei dopo il nostro Shifu ad aver avuto questo raro privilegio. Il maestro Lin Zhong Wei ha 89 anni ed è il depositario dello stile Mojiaquan, inoltre è un grande espero di Loong Ying e Bak Mei Gong-fu, dato che questi tre stili sono “gemellati” fra loro. E’ stato anche grazie al nostro Maestro che ci è stato permesso, di toccare con mano ed allenarci con quei pochi Maestri Cinesi, che ancora insegnano in modo tradizionale. Andare oltre la tecnica… questo è stato per me l’esperienza cinese! Non si parla di tecniche, di pugni o calci ma di esperienze che ti crescono dentro, sciogliendo alcuni nodi del carattere che ostacolano la via alla comprensione. E’ stato poi effettuato un gemellaggio fra la nostra Scuola e l’Istituto Culture Straniere, dell’Università di Guangzhou, per una futura collaborazione e studio della lingua Cinese e del Kung Fu. Tutto il viaggio è stato ricco di colpi di scena, di situazioni inattese, un piccolo rammarico… quello di aver visto pochi giovani cinesi praticare il Kung Fu. Molti non sapevano bene neanche cosa fosse! Ci ha reso molto orgogliosi e fieri il fatto che molte persone, tra le quali Maestri non più giovani, trovatisi li a passare per caso mentre ci allenavamo, rimanessero sorpresi che degli occidentali fossero così ben composti, uniti, e conoscessero il Kung-Fu nei particolari. Molti ci hanno applaudito e si sono fremati a farci domande. Siamo divenuti un forte polo di attrazione, tanto è che negli orari in cui ci allenavamo, molti venivano a vederci e qualcuno ha anche praticato con noi. Ciò che realmente conta è il vero spirito del Kung Fu, gli ideali che esso rappresenta devono essere portati nel cuore. …Allora non ha più importanza se sei nato in Cina, in Italia o chissà dove… Sono nati tutti sotto lo stesso cielo coloro che perseguono Onestà, Coraggio e Dignità!