Di solito siamo noi italiani a essere per definizione, “il popolo di santi e navigatori”. Dai tempi di Cristoforo Colombo e fino a oggi, moltissimi italiani hanno fatto viaggi, per scoprire, conquistare, conoscere o trovare lavoro. Viaggi della speranza diretti verso un’unica direzione: l’America. La nazione delle opportunità, dove chiunque potenzialmente potrebbe realizzare il suo “sogno americano”, scalando la gerarchia sociale fino ai massimi livelli, indipendentemente dal colore della pelle e nazionalità originaria.

La News di oggi, assume per la nostra Scuola una grande importanza oltre che pratica, soprattutto simbolica ed è la seguente: Allievi provenienti dagli Stati Uniti d’America, verranno in Italia a conoscere il nostro Maestro e praticare con lui. Saranno quindi ospiti graditi per alcuni giorni di allenamenti intensivi, “full immersion” qui in Italia.

Oltre che perfezionare quanto studiato in relazione al programma della Scuola, sosterranno il loro primo esame e dulcis in fundo, concluderanno la loro permanenza con la partecipazione a ben tre diversi seminari:

  • Wing Chun CHAM KIU
  • Qin-Na DIFESA CONTRO COLTELLO
  • Hung Gar KWAN LEON DAAN GIM

Tutta la nostra Scuola porge il suo più caloroso benvenuto a questi compagni di pratica d’oltre oceano. Nonostante le molte miglia che ci separano, li sentiamo parte della nostra Famiglia Marziale, grazie al lavoro che l’insegnante Marco Biondo sta conducendo in America e al suo rapporto con il nostro Caposcuola. Sarà sicuramente una bellissima esperienza che arricchirà tutti noi e quando i nostri ospiti torneranno a casa, porteranno un pezzo della conoscenza del nostro Maestro nel loro paese.

Nella Tradizione del Kung-Fu e delle Arti Marziali in generale, il contatto con una vera fonte, rappresenta forse l’aspetto più importante da coltivare nella crescita di un praticante, seguito subito a ruota dall’orgoglio che deriva dal sentirsi parte con onore della stessa Famiglia Marziale. La Tradizione è quel collante invisibile che unisce le persone nonostante la distanza ed è grazie ad essa se ciò che pratichiamo può essere chiamato “Kung-Fu”.

È questa la strada giusta da seguire, per tramandare un’arte millenaria nel tempo con annessi tutti i suoi aspetti: filosofici, culturali e morali alle future generazioni, poiché senza coltivare tradizionalmente la propria Marzialità, non si potrà mai evolvere un pugno e un calcio a livello di Arte.