
Infatti sabato 24 maggio u.s., per la prima volta in assoluto, otto miei allievi hanno sostenuto l’esame di livello nell’ambito della Traditional Kung-Fu Association.
Per gentile concessione del Maestro Guidotti, con cui mi trovo sempre più in sintonia, ci è stato consentito di effettuare la verifica su quello che è il programma di riferimento, ormai da anni, della scuola che dirigo, il “Kwoon Kao Long” di Ascoli Piceno.
Si tratta di un programma essenzialmente basato sul Wing Chun. Lo stile che maggiormente ho approfondito nel corso della mia ancor breve carriera marziale. Dal prossimo anno su iniziativa del maestro Guidotti il predetto programma si affiancherà a quello già in vigore all’interno della TKFA in modo da poter ampliare l’offerta formativa per tutti gli iscritti alla stessa, nel rispetto dei parametri di tradizione e qualità che la contraddistinguono.
Su quest’ultimo punto è doveroso fare una riflessione.
Con l’introduzione di questo nuovo programma, ShiGong Guidotti ha dimostrato, oltreché una notevole apertura mentale, di porre il bene dei suoi allievi al di sopra di tutto, consentendo all’ultimo arrivato (ossia lo scrivente) di contribuire alla didattica di una realtà così prestigiosa e consolidata come la T.K.F.A., pur di dare loro l’opportunità di approfondire un ulteriore stile di Kung Fu tradizionale, il Wing Chun.
Tale risultato è lo specchio di quello che dovrebbe essere uno dei cardini del Kung-Fu, la libera espressione. Non solo intesa nel senso corporeo, ma soprattutto della persona.
Non credo che molti altri Maestri (forse nessuno) avrebbero delegato una parte dell’insegnamento a un loro allievo seppur volenteroso e meritevole. Questo perché spesso molti Maestri concepiscono il loro ruolo come delle “prime donne”, che non vogliono e non possono far emergere altre individualità all’interno delle loro scuole, poiché temono che i propri allievi “crescano” troppo, perdendo così il consenso e i privilegi scientemente e artificiosamente acquisiti negli anni.
Per fortuna Shi Gong Guidotti non appartiene a questa categoria di Maestri ed ha creato una Scuola, dove ognuno, nel rispetto dei ruoli già definiti, può dare il proprio contributo alla crescita di questa splendida realtà nel panorama delle arti marziali in Europa, senza gelosie, senza complessi e senza paranoie su chi sia il più bravo o il più esperto. Anche perché la risposta è scontata e noi tutti la sappiamo: è uno solo, il nostro Maestro!
Quindi, Caro Maestro, ti ringrazio pubblicamente per l’opportunità e la fiducia che mi hai concesso con questo che per te è un piccolo gesto, ma che per me ha un grande significato. Ora sta a me dimostrare di averlo meritato con impegno e lealtà.
Dopo l’indispensabile digressione torniamo al resoconto degli esami.
Si sono svolti a partire dalle 9 del mattino, nella splendida cornice dell’anfiteatro che circonda la casa del Maestro.
I primi a essere esaminati sono stati gli allievi Andrea Candelori e Valerio Di Gialluca sul programma del terzo livello e precedenti. Sono stati doppiamente bravi, perché oltre ad aver fornito una buona prova hanno avuto anche l’onere di “rompere il ghiaccio” per tutto il gruppo. E’ stato emozionante vedere le loro mani tremolanti durante l’esecuzione della Siu Lim Tao. Segno evidente di quanto tenessero a questo appuntamento.
Successivamente sono state convocate le seguenti tre coppie di esaminandi per il quinto livello e precedenti:
Federico Rozzi e Davide Alessandrini
Cristian Tosti Guerra e Pietro Di Gregorio
Giorgio Tucci e Fabrizio Flaiani.
Faccio presente che, nella nostra scuola, per consuetudine, l’esame si svolge in modalità a coppie, in quanto fanno parte del programma numerosi esercizi, tradizionali del Wing Chun, da svolgere con l’ausilio di un partner. Ciò non vuol dire che per questo si possa ritenere un esame di gruppo o più agevole, in quanto ogni individuo porta integralmente il programma previsto per il livello in questione.
La prestazione generale di tutti i partecipanti è stata più che buona, come sottolineato anche da ShiGung Guidotti, ovviamente ognuno con le proprie attitudini peculiari. Federico e Andrea si sono distinti nell’esecuzione delle forme, Valerio e Cristian per l’atteggiamento marziale, Giorgio per l’eccellente preparazione teorica, Fabrizio per le doti di sensibilità (tanto che da sabato è stato soprannominato dagli altri ragazzi “il Dan Chi”), Pietro e Davide per la potenza ecc. ecc.
Una menzione particolare va tributata a Cristian che ha sostenuto l’esame con 39 di febbre e a Giorgio Tucci che con le sue 50 primavere alle spalle, ma con lo spirito di chi ha appena 20 anni è stato d’esempio, per tutto l’anno, per le nuove leve. Per questo motivo, oltre che per il brillante esame, si è guadagnato il giudizio più alto.
Il Maestro Guidotti ha seguito con interesse tutto l’esame e per sua stessa ammissione, pur non essendo il Wing Chun tra i suoi stili preferiti, si è anche divertito. Per me la sua attenzione è stata una gratificazione enorme che vale molto di più di tanti diplomi. Il suo contributo in sede d’esame, inoltre, è stato prezioso. Ha distribuito consigli a tutti i ragazzi su come fare per migliorare ulteriormente il loro livello e la loro tecnica di base.
Insomma, per tornare al titolo, “un giorno da ricordare” per me, ma forse più in generale per tutti.
Dopo l’esame ho ricevuto una gradita, quanto inaspettata sorpresa. Rita e il Maestro, in segno della loro amicizia e della loro stima, mi hanno voluto donare un’ora di lezione privata con il Maestro. Quasi incredulo ho accettato, perché un regalo così bello non si poteva rifiutare.
Per chi come me che ha dedicato gran parte della propria vita allo studio del Kung Fu tra mille sacrifici e rinunce, aver trovato un Maestro così disponibile e onesto che capisce le mie esigenze e aspettative, gratificandomi ogni volta in modo diverso è il premio più bello. Quasi irreale. GRAZIE DAVVERO!!!
Il pranzo è stato un momento veramente simpatico perché è trascorso in allegria con tante persone. Alcuni miei allievi avevano portato anche le loro compagne e inoltre ci avevano raggiunto i ragazzi della Toscana, Silvy, Erica ecc.
Per i miei allievi, dopo la tensione dell’esame è stato un bel momento di relax e di divertimento. Il tema principale dei discorsi è stato ovviamente il Kung-Fu, ma non nel senso austero del termine, bensì in quello goliardico dove ognuno dei presenti (compreso ShiGong) ha parlato delle proprie esperienze più divertenti vissute in ambito marziale. La parte più esilarante è stata la ormai consueta disamina dei “super maestri” che popolano le palestre e il web e che a noi suscitano solo ilarità.
Quanto detto è la riprova che si può continuare a essere una scuola di Kung-Fu anche a tavola e che per praticare arti marziali non si deve per forza essere degli pseudo soldati privi di espressione facciale o degli energumeni incazzati (passatemi il termine) col mondo intero.
Il Kung Fu è gioia di praticare le arti marziali ed il momento in cui si smette di sorridere e di divertirsi, allora si è perso qualcosa del vero spirito che lo anima.
Il mio consiglio per una pratica più sana è più buonumore e meno testosterone…….
Perché essere rilassati e sereni non vuol dire essere meno efficaci e pericolosi… anzi…
Buon Kung Fu a tutti!
vC