
Da quest’anno, saremo ufficialmente operativi in Ancona con l’apertura di una nostra Scuola certificata, grazie alla presenza della quale, contribuiremo finalmente a portare una ventata di novità e chiarezza nel settore, distinguendoci radicalmente e prendendo le distanze dalla semplice, comune pratica di uno sport da combattimento, spesso confuso con le Arti Marziali o da chi utilizza il vocabolo “Kung-Fu”, solo come forma meramente pubblicitaria insegnando invece qualche tecnica di difesa personale nonostante faccia uso della parola “Tradizionale” (傳統 ChuanTong).
La prima novità sarà che il 2 ottobre, l’Originale Kung-Fu Tradizionale Cinese approderà finalmente nella città dorica, aprendo i battenti con tutta la sua autentica metodologia d’insegnamento, che indissolubilmente deriva dallo studio di quegli aspetti che costituiscono tutto ciò che a titolo di diritto può essere definito “Arte Marziale”. In questo modo, contrapponendosi a tutte quelle moderne invenzioni di oggi, che nel corso degli anni hanno stravolto il significato del Kung-Fu, pensiamo di offrire una scelta a chi non è interessato alla sola e gratuita violenza fisica, alle gare o ai semplici “scambi tecnici” di palestra, rivolgendoci con la nostra proposta, a quanti vogliano apprendere unicamente il “controllo”. Sembra poca cosa, ma nella vita saper esclusivamente gestire un avversario, non è il fine dell’essere umano. Occorre imparare come controllare soprattutto altri aspetti di carattere personale, molto più importanti ma molto meno visibili e appariscenti di una semplice colluttazione fisica.
Il Kung-Fu, rappresenta un’abilità superiore, acquisita grazie allo studio approfondito dell’arte marziale cinese e senza la tradizione del passato, non sarebbe riuscito ad arrivare fino a noi. Frutto di secoli di retaggio culturale, a stretto contatto con un’evoluzione che deriva da una profonda analisi che si perde nei tempi passati e che si snoda attraverso gli studi e le continue prove, sostenute dai Maestri che ne hanno tracciato la Via, non può essere semplicemente stravolto o rivisitato in chiave concettuale moderna. Senza Tradizione e Studio continuo non si pratica Kung-Fu, ma solamente un “qualcosa” di non ben definito che non può essere chiamato con quel nome, né essere accostato ad altri vocaboli se non a dei superficiali “concetti” di carattere presuntuosamente personale, andando fuori tema.
La seconda novità è che la Scuola di Ancona, al pari di tutte le Scuole affiliate alla T.K.F.A. (Traditional Kung-Fu Association), potrà finalmente avere un suo canale privilegiato con la fonte della nostra realtà, grazie al contatto diretto con il nostro Caposcuola. In questo modo la crescita degli allievi sarà garantita, in virtù della stretta collaborazione fra il responsabile anconetano, il Maestro Davide Lucarelli e ShiGong Luigi Guidotti. Difatti quest’ultimo, ogni volta che verrà richiesta la sua presenza, sarà disponibile nella nuova sede e seguirà personalmente i progressi degli allievi iscritti, indipendentemente dalla loro anzianità di pratica e agendo in perfetta sintonia con l’insegnante responsabile.
L’obiettivo è semplicemente quello di evitare in futuro l’insorgere di ambigue realtà e di insegnanti che seppur praticando altro, utilizzano una certificazione autoreferenziale riguardo la propria pratica. In questo modo gli appassionati, avendo un metro di paragone, potranno facilmente identificare chi confonde con le proprie devianze gli allievi, utilizzando a sproposito il vocabolo Kung-Fu Tradizionale Cinese, avvalendosene senza averne il diritto. Il Maestro Guidotti, metterà quindi a disposizione di chi è interessato, la sua esperienza, che ormai ha superato un cinquantennio di pratica ininterrotta e che lo ha visto nella sua crescita, in reale contatto con molte delle fonti internazionali più accreditate riguardo vari e importanti stili tradizionali, dato che ha studiando e si è perfezionato sotto la guida di Maestri della vecchia generazione e per lungo tempo.
Molti sono convinti che la tradizione sia un qualcosa di arcaico; un modello “morto” che mal si adegua alla società moderna sempre in evoluzione e rifiutano ottusamente tale concetto. Il nostro parere su questo punto è il seguente: noi pensiamo che chi stravolge, abbia fallito miseramente i propri obiettivi o più semplicemente, non ha compreso una fondamentale verità:
“non esiste cosa più flessibile della Tradizione stessa”
È infatti grazie alla sua naturale adattabilità che essa, cavalcando il trascorrere dei secoli, è riuscita a giungere fino a noi.
La nostra Scuola, è fiera di essere custode delle tradizioni e per questo motivo, da sempre, esula le gare e la competizione estrema, non per timore del confronto sportivo, ma per una questione di scelta. Spesso una gara o fronteggiare qualcuno, non rappresentano qualcosa di costruttivo e visto come vanno le cose oggi, ne abbiamo abbastanza di brutalità e soprusi gratuiti. Di aggressività in giro, ce n’è anche troppa e il nostro obiettivo non è certo quello di rispondere con la violenza alla violenza. La nostra ricerca prevede come punto d’arrivo il proprio equilibrio personale, attraverso un percorso che porta a una migliore conoscenza di sé stessi; noi poniamo difatti il praticante al centro dell’intero progetto di studio.
Quello che i cinesi definiscono “L’Uomo Reale”, meglio conosciuto come un Illuminato o un Saggio, non ha nulla di eccezionale o soprannaturale, egli è semplicemente un individuo capace di padroneggiare molte situazioni nella propria vita con equilibrio e non solo una circostanza di combattimento. Il confronto fra esseri umani, non deve ridursi solo a questo, dato che non siamo cavernicoli e anche se c’è chi continua a coltivare oggi ottusamente questa indole, ci siamo evoluti nel tempo.
La sicurezza personale non si acquisisce solamente con la tecnica, ripetendo in modo ossessivo pugni, calci, gomitate e ginocchiate in palestra all’infinito: contro un sacco o un’altra persona. La Vita ci pone spesso davanti ben altre prove, anche se siamo noi esseri umani che per indole, cerchiamo sovente lo scontro fisico, seguendo le nostre forti e deviate emozioni, forse è più alla flessibilità che dovremmo imparare a guardare.
Sono in molti, ancora oggi a credere che le arti marziali siano brutali, aggressive e praticate da persone arroganti e presuntuose. La bella notizia è che la violenza gratuita non alberga certo nel cuore di un vero praticante e la paura, nel tempo, diventa un “compagno di viaggio”. I pugni e i calci dovrebbero essere utilizzati soprattutto per imparare a controllare le emozioni negative, la somma delle quali è il vero nemico da abbattere e di conseguenza l’equilibrato controllo, dovrebbe essere il nostro vero obiettivo.
Non esistono moderne invenzioni tecniche da combattimento anche se, spacciate impropriamente per “marziali”, che possano dare la certezza della vittoria poiché la tecnica è sempre limitata al materiale e molto dipende dal singolo individuo. In questo caso, è la forza fisica che prevale, ma essa negli anni, è anche la prima cosa che abbandona il nostro corpo. Se il proprio interesse non riguarda le gare o la competizione, ma ciò che si ricerca è il proprio e personale equilibrio, alla luce di una migliore conoscenza di sé stessi, sarebbe bene provare iscrivendosi alle nostre lezioni e praticare una vera Arte Marziale, dove non sarete considerati solo come un numero di palestra, ma esseri umani.
Non esistono scorciatoie e neanche un metodo da combattimento che possa darci tutte le sicurezze e le risposte che cerchiamo nella vita. Chi propone questa “ricetta”, fatta di evoluzione basata su concetti e su meccaniche corporee, alimenta solo le false speranze dei propri allievi. Allo stesso tempo, molti moderni insegnanti, sono materialmente superficiali e non avendo approfondito la materia, praticano solamente della tecnica fisica.
La sicurezza personale, non deriva solo da artifici concettuali, tecnici o dal semplice allenamento fisico. Forse sarebbe bene cambiare la propria mentalità, dato che la vera soluzione è celata nella saggezza che scaturisce da secoli di filosofia, storia, tradizioni e marzialità, tutte collegate insieme fra loro.
Molti si improvvisano “maestri” da un giorno all’altro, ma la loro professione è ben altra; purtroppo e per fortuna, l’essere Maestro, richiede tempo, studio e dedizione.
Per diventare un buon insegnante, ciò che conta è essere un buon Allievo nella vita. Questo è il giusto cammino da percorrere insieme a un educatore veramente titolato e che può aiutare il praticante a comprendere meglio come utilizzare il vero potenziale che è celato al suo interno.
Il vero scopo delle Arti Marziali, non è distruggere. ma salvaguardare e aiutare chi non è in grado di difendersi… da un’aggressione, da una situazione, da un problema o da un colpo basso della vita? Fate voi! In ultima analisi, la corretta pratica di un’Arte Marziale è imparare a costruire la parte migliore di sé e questo, i Maestri del passato lo avevano capito.
Ancona: punto e a capo!
Se desiderate maggiori informazioni sulla Scuola di Ancona, fate click QUI!