Abbiamo racchiuso in questo Tema un argomento che deriva da alcune domande che qualcuno ci pone contattandoci. Lo abbiamo fatto, per due sostanziali ragioni: la prima semplicemente per una questione di chiarezza, la seconda è che quanto ci è stato richiesto ha un comune filo conduttore. Tutto parte da un semplice ed articolato quesito che si snoda attraverso alcuni punti essenziali che ci riguardano direttamente.

“Quanti nella rete asseriscono essere o essere stati allievi del Maestro Guidotti realmente lo sono o lo sono stati e in che misura? Basta aver fatto parte della nostra Scuola per essere da lui automaticamente riconosciuti?“

Alcuni addirittura, che frequentano corsi di altri insegnanti, esterni alla nostra Scuola, notando delle “stranezze” in quanto gli viene insegnato, ci scrivono chiedendoci consigli su questo o su quell’altro, anche perché chi insegna loro a volte asserisce la seguente e paradossale affermazione e cioè, di aver “insegnato in passato” anche al nostro Shifu…

Affermazioni del genere mandano in crisi gli allievi (non certo i nostri) e creano quel voluto e necessario caos nel quale chi ha qualcosa da nascondere, ama sguazzare. Nella confusione ci si mimetizza facilmente… ma ecco che qualcuno in buona fede, non fidandosi di quanto detto dal proprio istruttore, ci chiede informazioni sulla attendibilità di certe affermazioni ascoltate in prima persona e provenienti dalle classiche arringhe dei propri insegnanti in palestra.

Siamo costretti a dare una risposta, in quanto non vogliamo essere in nessun modo confusi o accostati ad altre realtà, né tantomeno a persone che non stimiamo perché non le riteniamo idonee a insegnare il Kung-Fu e per questo eccoci qui a spiegare! Lo facciamo perché amiamo ciò che pratichiamo, soprattutto per aiutare chi è in buona fede, mettendo loro in condizione di saper distinguere. Il nostro intento è salvaguardare chi intende ricercare seriamente e approfondire con lo studio il Kung-Fu Tradizionale Cinese e che ricercano qualcosa di più di un semplice allenamento fisico, ottenuto esercitandosi più o meno nella classica “palestra sotto casa”.

In primo luogo: il nostro Maestro è uno di quelli che ha fatto la storia del Kung-Fu in Europa. Egli è un pioniere, con cinquant’anni di attiva carriera personale, dei quali, una quarantina dedicati anche all’insegnamento, cosa che fa tuttora, pertanto si potrebbe tranquillamente andare a verificare la bontà del suo Kung-Fu in modo diretto. Dopo una premessa del genere, non ci sarebbe niente altro da aggiungere, dato che la sua è una delle Scuole di Kung-Fu tradizionale cinese che esistono da più anni nel vecchio continente. Se siamo qui a parlarne, è perché certa gente che si arrampica sui propri teoremi,  da maldestro equilibrista, avrebbe dovuto crescere mentalmente nel tempo, maturando negli anni e aver acquisito del sano buon senso, anche in virtù del fatto che finora certi individui, sono stati da noi ampiamente ignorati. Noi non rispondiamo mai alle provocazioni né alle chiacchiere con altre chiacchiere… semplicemente, invitiamo le persone in questione a venirci a trovare, ma per uno “strano motivo”, non si vede mai nessuno. Abbiamo notato che dopo certe prese di posizione da parte nostra, per un certo periodo sembra tutto calmo e andrebbe bene anche cosi: purtroppo però, certe cose non durano a lungo, la gente ha memoria corta e dopo un po’ si ricomincia, non perdendo mai occasione per parlare a sproposito, siamo arrivati alla conclusione che questo infantile atteggiamento, ha colmato la misura. La poca intelligenza, ha evidentemente bisogno di essere continuamente stimolata, data l’ottusa maniera di fraintendere i nostri silenzi reinterpretandoli, non come un “signorile lasciar perdere” da parte nostra, ma come eventuale lasciapassare per poter dire le più “immani stronzate” (permetteteci questa piccola licenza poetica). Esiste comunque un limite a tutto, ed è ora che un po’ di verità trapeli dalle discussioni e se la cosa va avanti, chissà… visto che sappiamo concretamente chi essi sono o a quale realtà appartengono, se non la smettono, potremo anche fare i loro nomi e i cognomi, visto che essi usano spesso e fregandosene, in base alle vigenti leggi sulla privacy e senza essere autorizzati, quello del nostro ShiFu.

La nostra Scuola, proprio per l’esclusivo modo di praticare il Kung-Fu tradizionale, ha sempre attirato a se molti praticanti. Non tutti sono idonei a questo modo di vivere ed esercitarsi nell’arte marziale. Col tempo qualcuno migliora, altri peggiorano, soprattutto chi ha dalla sua una grande presunzione personale e crede di sapere tutto. A differenza di altre realtà, il nostro Maestro e di conseguenza la nostra Scuola, non hanno mai cercato di trattenere nessuno a oltranza presso di sé, non scadendo mai in assurdi compromessi. Non ci è mai interessato avere presso di noi individui che minacciano apertamente o velatamente di andarsene coinvolgendo allievi e amici acquisiti grazie alla nostra Scuola… ognuno del resto avrà il “maestro che si merita”. Tutte le discussioni e certi atteggiamenti, iniziano sempre con le solite e “innocenti chiacchiere di spogliatoio”: si parla del come migliorare le cose, di come rendere la scuola più efficiente… ma la realtà è ben diversa. Certe persone pensano solo che la Scuola, nella quale tutti devono avere pari opportunità, sia il loro esclusivo parco giochi e che il suo scopo, sia quello di nutrire l’egocentrismo personale di cui sono in possesso.

Da noi le porte sono sempre state aperte: per entrare… ma soprattutto per uscire, anche perché non siamo una pseudo-setta e non agiamo come quelli che cercano di bloccare psicologicamente i propri allievi, impedendo loro di guardarsi intorno. Queste persone, hanno ormai perso da tempo la bussola e la loro attuale collocazione nel mondo del Kung-Fu Tradizionale risulta dubbia e una chiara idea di come si debba essere in questo campo, non ce l’hanno hanno mai avuta.

A noi non è mai interessata la quantità; il crescere velocemente come realtà non è fra i nostri principali obiettivi; non siamo competitivi se non con noi stessi, eppure siamo una delle scuole più grandi e il nostro fine dichiarato è sempre stata la qualità, la crescita personale, come individui e come praticanti. E’ forse questo il motivo, che affiancato al costante e duro lavoro del nostro ShiFu permette alla Scuola di andare avanti senza battute di arresto, anzi, acquistando sempre maggiore popolarità, credibilità e apprezzamenti ovunque, soprattutto al di fuori dell’Italia dove non ci sono scuole “concorrenti” che pensano a noi come un qualcosa che toglie loro chissà cosa.

Abbiamo posto le virgolette sulla parola “concorrenti”, per il semplice motivo che noi sentiamo di non averne nel nostro campo e non perché pensiamo presuntuosamente di essere i migliori. Il nostro modo di praticare e vivere il Kung-Fu tradizionale è totalmente diverso da tutte le altre realtà, anche da quelle che spudoratamente ci imitano e sembrano noi, come sbiadite fotocopie destinate a sparire nel tempo, ma intanto plagiano e creano scompiglio nel settore. Dopo questo acquisito dato di fatto, abbiamo scelto di non confonderci più e allo stesso tempo, non ci tiriamo mai indietro, alla luce di eventuali e costruttivi confronti. Un eventuale incontro non viene mai negato a nessuno, soprattutto a chi mostri un po’ di rispetto e si ponga come un onesto e sincero ricercatore nell’arte marziale tradizionale cinese.

Molti pensano di poter dire la loro per il semplice fatto che hanno praticato qualche tempo in una delle nostre Scuole o perché possiedono qualche ripresa o foto scattate abusando della cortesia e della disponibilità del nostro ShiFu, materiale che li ritrae insieme. Qualcun altro ha anche modificato delle foto, apparendo con Maestri famosi, conosciuti grazie al Maestro Guidotti e togliendo poi lui dalle foto con qualche taglio, utilizzando programmi di foto ritocco. Certe immagini taroccate, che vengono poste in bella mostra in qualche sito, altro non sono che una evidente manipolazione della realtà allo scopo di ricavarne  un’ulteriore pubblicità personale; tutto questo, con lo “spirito del Kung-Fu” ha ben poco a che fare.

Chi le ha sempre “sparate grosse”, pensa che grazie a a certo “materiale” e alla propria distorta visione mentale, possa avere il diritto di affermare qualsiasi cosa all’indirizzo di chiunque. Si potrà così capire il perché di alcuni atteggiamenti, che dimostrano solamente quanto una reale crescita nelle arti marziali sia difficile, soprattutto se si possiede arrivismo e uno smisurato ego personale. Comunque, c’è un notevole aspetto positivo in tutto ciò: dal nostro punto di vista, questa stupida maniera comportamentale, ha innescato nel tempo una naturale selezione di individui all’interno della nostra Scuola. Nel corso degli anni c’è stata una grande evoluzione, che ha portato a una reale e concreta crescita priva di quei disturbi che si sono automaticamente auto-eliminati, permettendo a chi voleva lavorare seriamente alla costruzione di una onesta e solida realtà, di realizzare finalmente questo progetto.

Da noi le cose sono ben chiare, sui come e sui perché, mentre su internet, si è generata della confusione riguardo certi argomenti. Chi osserva, a volte travisa le cose, in buona fede o nel peggiore dei casi, in malafede. Il problema è dato da un semplice fatto: chi mette in giro certe chiacchiere? Soprattutto è facile metterle in giro. E’ importante notare come coloro che affermano di essere stati allievi del Maestro Guidotti, usano il suo nome solo per ottenere una maggiore visibilità nel web, nel panorama delle arti marziali oppure semplicemente per “rubare” credibilità. In palestra però la musica è ben diversa, poiché avendo essi creato scuole concorrenti alla nostra, che promettono attraverso i loro proclami, altisonanti mire, cercano maldestramente di screditarci agli occhi dei loro allievi, scadendo in una sorta di stupida faida personale che nulla ha a che vedere con la concreta crescita di un praticante di arti marziali tradizionali. Lo scopo è tenere legati a se i propri allievi, con le solite mezze verità che puntualmente infamano gli altri.

Nel concreto, nessuno di costoro ha mai avuto un contatto diretto e continuato con il nostro Shifu. Essi hanno avuto solo esperienze di qualche seminario mensile, stage o sporadiche lezioni. Si parla quindi solo di tecnica e nessuno di loro è mai stato realmente allievo diretto del nostro Maestro, tanto da riuscire ad assorbirne il suo pensiero e il suo modo di insegnare. Possiamo affermare senza timore di essere smentiti che il Kung-Fu da loro appreso nella nostra Scuola, riguarda solamente il basilare aspetto tecnico e aggiungiamo, che se vanno ancora avanti è solamente grazie a ciò che hanno appreso da noi e che hanno abilmente riciclato ad hoc. E per coloro che si considerano “discepoli”, rimandiamo al seguente articolo dove è spiegato benissimo il loro ruolo e se realmente lo siano o meno:

DISCEPOLO SI! DISCEPOLO NO! È SOLO UNA QUESTIONE DI VIRTÙ MORALE

Non basta quindi essere stati iscritti alla nostra Scuola per essere automaticamente riconosciuti allievi o discepoli del maestro Guidotti! Ciò vale anche per il presente. Molti sono addirittura stati solamente allievi di suoi allievi… e improvvisamente, da un giorno all’altro, come per incanto, sono diventati maestri, capiscuola a oltranza. Da notare come, questa sorta di auto proclamazione sia in gran voga oggi e allora noi ci chiediamo come sia possibile tutto ciò? E’ presto detto! Chi si crede più furbo ha cercato un nuovo “prestanome” per acquisire credibilità, presumibilmente dopo un paio di settimane di permanenza in Cina, in America e i più fantasiosi? Naturalmente in Tibet.

Dopo certi viaggi turistici si torna a casa, sbandierando un curriculum impressionante di sequenze apprese in dieci o quindici giorni, omettendo però l’acquisto di video del Maestro in questione e il doverseli studiare poi, con comodo a casa propria. E gli esami di passaggio di grado? Naturalmente tenuti per corrispondenza, inviando un proprio video e aspettando un responso che sarà di certo scontato e positivo. Che dire poi di chi afferma di conoscere ben oltre centonovanta forme tradizionali dello stile che attualmente pratica, sollevando dei legittimi dubbi: le conosce per nome tutte queste cose? Oppure le padroneggia realmente? Sono tutte forme tradizionali o come spesso capita, invenzioni moderne spacciate per tali da chi si qualifica essere il gran maestro di turno?

Non siamo disposti a berci tutte queste panzane e per dovere di cronaca… non è mai esistito un “Kung-Fu tibetano”, perché se così fosse, esisterebbe anche un “Kung-Fu giapponese”, che invece è il Karate; uno coreano (Tae Kwon Do), uno birmano… e chi più ne ha più ne metta. Tanto per essere chiari, il vocabolo Kung-Fu è una parola cinese e basta! Se i tibetani avessero praticato un’arte marziale, non si sarebbe certo chiamata con questo nome e avrebbero inoltre potuto utilizzare la propria tecnica, per difendere se stessi dall’invasione dei cinesi nei loro confronti. Il Tibet è una regione mistica e chi afferma di praticare il suo “Kung-Fu”, offende le profonde tradizioni di quel paese impregnato esclusivamente di preghiera e spiritualità.

C’è poi un’altra categoria: quella altrettanto infamante di maestri che affermano di essere stati “insegnanti del nostro ShiFu”, fra i vari, emergono soprattutto due figure che hanno cercato di sfruttare questa “leggenda metropolitana” a loro favore. Il primo, vive in una zona a cavallo fra le provincie di Fermo e Macerata: la sua origine è vietnamita.

Quando questo tizio arrivò in Italia, il nostro Maestro aveva già una sua Scuola avviata da tempo. Lui (il vietnamita), era un semplice operaio nel settore calzaturiero in un paese marchigiano famoso per la produzione di scarpe e di Kung-Fu, non ne conosceva neanche l’ombra. Il secondo, era semplicemente un cuoco cinese che stufo del suo lavoro, si reinventò insegnante di Kung-Fu, risiedeva nella zona fra Pescara e Chieti. Per anni, grazie alla loro gran faccia tosta e ai loro lineamenti orientali, hanno proliferato all’interno di un paio di varie federazioni italiane, cambiando spesso di bandiera, offrendosi al miglior offerente e speculando grazie al loro aspetto ed “evolvendosi” nel corso degli anni, prima come maestri di “tradizionale”, poi di wushu ed infine di SanDa-SanShuo; così è più facile dato che si deve insegnare di meno, poiché gli allievi sono sempre impegnati nelle gare.

Accade però che un bel giorno, la gente si sveglia e lui, il cinese, “scappa” via dall’Italia… alcuni dicono sia tornato in Cina… altri in Belgio, naturalmente dopo aver creato innumerevoli casini. Il vietnamita, oggi fa fatica a trovare paesini dell’entroterra marchigiano dove non è conosciuto per quello che si è rivelato… di tutto, meno che un autentico insegnante di Kung-Fu.

Il comune denominatore fra questi due tizi sta in un semplice fatto: loro, di Kung-Fu tradizionale cinese non ne sapevano nulla, apprendevano da libri, video e spesso… inventavano. In seguito, avendo avuto modo di conoscere il nostro Maestro e la sua Scuola, pensarono bene, di usare la sua fama per il loro personale tornaconto. Siccome il nostro Shifu nel tempo è cresciuto a dismisura in popolarità, molto più di quanto essi siano stati capaci, la bella pensata è stata quella di mettere in giro nel loro ambiente, l’infondata voce che egli fosse stato loro allievo. Ma che fantasia… Naturalmente, la cosa ha portato a un confronto diretto con i diretti interessati e alla nostra specifica richiesta di spiegazioni, riguardo le loro affermazioni i vari: “non sò”, “non ricordo”, “non l’ho detto io” hanno reso il quadro della situazione. Morale della favola? Puntualmente tutto è stato ritrattato, scadendo come sempre nel ridicolo.

Per costoro la vita ha già dato risposte esaurienti e vista la fine che hanno fatto, niente di buono si prospetta nel loro futuro, essendo stati costretti a “cambiare aria” di sovente, chi di città in città chi di nazione in nazione alla ricerca di qualcuno che non li conosca già per quello che si sono realmente rivelati e la loro scadente qualità nell’insegnamento. Il percorso del nostro Maestro nelle arti marziali tradizionali è ampiamente documentato da moltissimo materiale e costoro non fanno certo parte della sua vita, né come insegnati né come suoi semplici conoscenti.

Sorridiamo poi, quando si sfiora il paradosso e qualcuno ci accusa di essere una setta: evidentemente fama e onore, generano invidie e gelosie di ogni genere. Una bella assurdità! Il nostro Maestro è sempre stato una persona trasparente e tutti possono venire a contatto con lui, anzi, spesso invitiamo quanti ci scrivono a constatare di persona la nostra realtà, ponendoci così onestamente al loro giudizio. Persino molti genitori seguono i loro figli e instaurando un rapporto personale di amicizia con il Maestro stesso. La nostra è una Scuola di Kung-Fu Tradizionale Cinese! Non ci rasiamo la testa a zero facendo strane cerimonie di taglio dei capelli in palestra e al lume di candela. Non spacciamo monaci tibetani che predicano la dottrina religiosa per esperti maestri di “Kung-Fu Tibetano”. Ma soprattutto non condizioniamo chi pratica con noi, dato che ognuno è libero di entrare e uscire dalla nostra realtà, naturalmente l’importante è che non racconti idiozie su di noi.

Fra le altre cose, il nostro Shifu che pure è in grado di fare cose straordinarie e basti guardare le tracce che ha lasciato in tutti questi anni di vita pubblica e pratica ininterrotta e costante, non accende le lampadine utilizzando la sua “energia interna” e neppure la usa per “bloccare” (senza toccarli) i propri allievi quando in dimostrazione lo attaccano. Egli non scioglie la neve con la sua energia né è capace di prevedere i terremoti e non è in grado di curare il cancro. Il Maestro Guidotti dice sempre che la sua energia è impegnata nel suo personale studio, nell’approfondimento di ciò che ama da una vita e soprattutto nell’insegnamento a noi allievi. Non gliene resta altra per compiere certi “miracoli”. Aggiungiamo che certi trucchi, effettuati con l’aiuto di complici consenzienti, non ci stupiscono più di tanto. Siamo comunque disponibili a provare personalmente con il diretto interessato certi esercizi che fa con i suoi, per  testare concretamente la sua maestria e siamo persino disposti a chiedere eventualmente scusa se tutto ciò fosse vero!

Il nostro ShiFu, non afferma di possedere poteri pranoterapeutici che possono addirittura guarire il cancro, né infatua i propri allievi, promettendo loro di essere in grado di trasmettergli tali abilità “a un certo livello”! Riguardo coloro che affermano di essere in grado di fare queste cose, pensiamo che sarebbe ora di rinchiuderli, poiché li riteniamo pericolosi per la società in generale, dato che sfruttando le debolezze umane e la credulità della gente, si inseriscono in momenti particolarmente difficili nella vita di eventuali malcapitati, plagiandoli ed alimentando in loro false speranze. Loro sono il vero cancro del Kung-Fu!

Noi, non facciamo strani rituali di nessun genere che non siano un sano e duro allenamento, ma questo, quelli che mettono in giro certe fesserie, lo sanno ampiamente. Riguardo questo argomento, non abbiamo bisogno di inventare nessuna storia, dato che il nostro ShiFu è persona conosciuta e apprezzata da moltissimo tempo e ancora insegna. In casa sua ha dato ospitalità a molti grandi Maestri soprattutto orientali, i quali hanno sempre lodato e apprezzato il lavoro del Maestro Guidotti. Inoltre, i nostri istruttori non vengono qualificati come tali dopo soli pochi mesi di pratica o qualche stage e la loro abilitazione è rinnovata annualmente.

Risulta quindi evidente che non intendiamo in alcun modo confonderci con persone che del Kung-Fu hanno esasperato solo certi aspetti, esagerando nell’allenamento fisico, in quello spirituale, o nelle sparate verbali, in quanto tutto ciò, nulla ha a che vedere con il nostro modo di praticare la tradizionale arte marziale cinese.

Consigliamo quindi caldamente di diffidare chi ostenta la “sua verità”, nei confronti del nostro Maestro e della nostra Scuola, soprattutto se non sono menzionati nel nostro sito e se le loro affermazioni non sono sostenute da concreti fatti o da un confronto diretto avuto con noi. Ripetiamo ormai da tanto tempo, che la miglior verità è data dalla propria e diretta esperienza personale nei confronti di chi si vuole valutare e che comunque pur restando legati alle proprie convinzioni, bisognerebbe essere aperti verso gli altri e imparare ad agire in modo tollerante. In sintesi, si dovrebbe avere il coraggio di partire e recarsi a conoscere in prima persona e fare esperienza. Il modo più ottuso di agire è invece rappresentato dall’accreditare, senza conoscere personalmente, le stupide affermazioni riportate su di un forum e scritte da “utenti sconosciuti”, che parlano di sovente per “partito preso” o che sono stati imbeccati da qualcuno . Che dire inoltre, delle inevitabili chiacchiere di palestra, senza avere un concreto riscontro con la realtà? Questa, purtroppo,  è ormai la prassi.

Aggiungiamo che sarebbe anche il caso di non utilizzare il nome del nostro Maestro pro o contro, solo per scopi personali e dimostrare effettivamente un minimo di crescita personale, aldilà delle meschine parole dette a mezza voce al proprio “infatuato pubblico”. Gradiremmo “toccare con mano” l’eventuale presunta e tanto pubblicizzata maestria, magari se qualcuno si mostrasse finalmente di persona.

Certamente risulta più comodo, nascondersi dietro “nicknames” che nei vari post richiamano altisonanti nomi di maestri del passato (Chan…, Chen…, Wong…) o mitici animali (drago…, tigre…, serpente…). Più stupidamente, qualcuno pieno di quella prosopopea che non ha mai abbandonato… si erige addirittura a “giudice di turno”, facendo poi memorabili gaffes quando viene puntualmente sbugiardato dall’evidente realtà dei fatti concreti. Molti di costoro apprendono semplicemente da video didattici, partecipano a qualche stage e poi si fanno esaminare dai loro presunti insegnanti. Allo stesso tempo, abilmente accusano gli altri di farlo, così secondo le loro intenzioni, presimibilmente i propri allievi non scaveranno mai nella loro vita.

Il fatto è che oggi, molti insegnanti di nuova generazione, hanno fretta di arrivare presto e in alto. La via più rapida per scalare la vetta, sembra essere quella di sbugiardare tutto quanto il resto che non sia la propria realtà. Ci si nasconde dietro nomi di maestri non troppo tradizionali che guarda caso, in gioventù, hanno fatto altrettanto; orpellandosi a loro volta, dietro l’assurda idea di un efficace e definitivo sistema, strutturato in un impressionante numero di sequenze, che spesso sono state copiate da altri stili. Il tutto è ovviamente condito con una sapiente e apparentemente accreditata genealogia. Ci piacerebbe vederli in azione dal vero, con i nostri occhi, certi fenomeni viventi!

Il “piatto finale” è servito con una guarnizione di gran faccia tosta, sostenuta da una strafottente parlantina del tipo “so tutto io… e basta”. Ci spiace contraddire certe persone, ma ciò che realmente conta non è lo stile praticato; la chiave di tutto è nel Maestro che ti insegna. È l’Uomo che rende una cosa giusta o sbagliata, efficace o inefficace, lo stile e solo un mezzo. Basta pazientare un altro po’ e come sempre il passare tempo porterà con se le sue risposte. Un bel giorno qualcuno, interrogandosi su quanto ha sentito dire si Tizio e Caio, si chiederà qualcosa di più e magari inizierà a cercare il senso di tante mezze verità, inevitabilmente scoprirà ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, allora, uscirà tutto quanto allo scoperto.

Nel frattempo, tanto per essere chiari: Nessuno che non sia autorizzato personalmente dal nostro ShiFu è mai stato, è o sarà suo diretto allievo. Figuriamoci se poi qualcuno possa qualificarsi come suo Discepolo o esserlo stato, dato che esiste non solo una cerimonia tradizionale ben definita per questo titolo, ma la coerenza di un comportamento idoneo da perpetrarsi nel tempo. A differenza di altri, il nostro Maestro non è uno di quelli che si svende, pur di vedere il numero dei suoi allievi aumentare e come abbiamo detto prima, per noi è una questione di qualità e mai di quantità. Ribadiamo infine quanto segue: nessuno di coloro che asserisce essere stato “maestro” del nostro ShiFu e che non appare nel nostro sito, non essendo lì espressamente menzionato, ha mai avuto contatti didattici o ha mai insegnato qualcosa al Maestro Guidotti, nel passato e nel presente.

Il mondo è pieno di facili e fasulli riconoscimenti, inoltre a parole… si possono dire tante cose:

AMLETO – Atto III scena I:

“… To be, or not to be: that is the question… “ (“… Essere o non essere: questo è il problema…”)

…Un problema che sarà tale ed esisterà, fino a quando ci sarà chi, contribuirà con il proprio meschino atteggiamento ad alimentare le consuete chiacchiere di corridoio, dando linfa a quelle “leggende metropolitane di bassa lega”, che nulla hanno a che vedere, né con l’onesta e dura pratica nelle arti marziali tradizionali, né tanto meno con la nostra concreta realtà.